- Dalla Casa Bianca arrivano buone notizie per le aziende USA che utilizzano WeChat: il divieto del 6 agosto potrebbe essere più leggero;
- Decisiva è stata l'opera di convincimento dei rappresentanti di alcune grandi aziende americane recente incontro con i funzionari dell'Amministrazione Trump;
- Tencent vola nel mercato di Hong Kong in scia alla notizia e ora gli investitori si concentreranno su Apple
Segnali di distensione tra Washington e Pechino. Dalla Casa Bianca filtrano indiscrezioni sul fatto che la scure che il Presidente Trump calerà sulle aziende statunitensi che usano l'applicazione WeChat sarà meno pesante del previsto. La decisione arriva dopo che alcuni funzionari vicini al tycoon hanno recentemente preso contatto con alcune importanti società americane.
Nell'occasione è emerso come l'incidenza di provvedimenti così severi sarebbe devastante per svariati settori dell'economia a stelle e strisce. Nelle ultime ore sembra sia prevalso il buon senso grazie anche al grande lavoro di convincimento dei rappresentanti di alcuni tra i colossi coinvolti, in particolar modo Walmart, General Motors, Best Buy e Target.
Ordine Trump del 6 agosto: un'arma spuntata, al momento
L'ordine esecutivo del 6 agosto di Donald Trump per ora resta congelato. La minaccia dell'ascesa dei giganti della tecnologia cinesi come Huawei e ByteDance, strettamente legati al Governo di Pechino, potrebbe passare in secondo piano alla luce delle elezioni presidenziali ormai alle porte.
I rischi ad ogni modo rimangono, almeno fino a quando da Washington non arriveranno tutte le delucidazioni del caso sugli aspetti approfonditi della questione. Secondo alcuni addetti ai lavori è anche possibile che le grandi aziende USA continuino ad operare con WeChat in modo da garantire la continuità del business, ma i cittadini privati potrebbero vedersi negare l'utilizzo dell'applicazione in territorio statunitense.
Questo comunque non ha lasciato con le mani in mano i consumatori. Nella giornata di venerdì scorso la WeChat User Alliance a altri soggetti si sono riuniti di fronte al Tribunale Federale di San Francisco per denunciare Donald Trump, rivendicando i propri diritti violati. La richiesta al giudice è quella di bloccare l'efficacia dell'ordine in quanto non permetterebbe la libertà di parola degli utenti, il libero esercizio della religione e altri diritti costituzionali.
Le reazioni in Borsa delle società coinvolte nella questione
Tencent Holdings, che controlla WeChat, ha chiuso la prima seduta della settimana con un +5,79% alla Borsa di Hong Kong, portando il guadagno da inizio anno a oltre il 35%. Il lavoro di squadra fatto dalle aziende coinvolte nella questione ha sortito i propri effetti benefici e, all'uscita della notizia, gli investitori si sono riversati sulle azioni del colosso cinese.
Con il rimbalzo di oggi la società guidata da Ma Huateng ha recuperato 44 dei 66 miliardi di dollari persi da quando Trump ha emesso l'ordine. Anche il mercato obbligazionario ne ha tratto giovamento: i bond decennali di Tencent hanno visto ridurre lo spread di 2 punti base, toccando il prezzo più alto da martedì 11 agosto.
A Wall Street sale l'attesa per le azioni Apple, azienda fortemente coinvolta nella vicenda. Il titolo del colosso di Cupertino era sceso nei giorni immediatamente successivi al 6 agosto a causa della paura degli investitori per le ricadute del provvedimento sulle vendite di iPhone in Cina.
La mela morsicata ha comunque ripreso la sua marcia inarrestabile aggiornando i massimi storici al NASDAQ. Nell'ultima seduta della settimana il titolo Apple ha segnato un +5,15% e nel pre-market di oggi a Wall Street sembra che i trader abbiano tutta l'intenzione di proseguire con gli acquisti.