Le azioni di Evergrande sono state sospese nella Borsa di Hong Kong perché il gruppo immobiliare è in procinto di annunciare un'importante vendita della quota di controllo di un'unità operativa. In base ad alcune indiscrezione lanciate da Cailian, piattaforma finanziaria mediatica cinese, il 51% di Evergrande Property Services Group starebbe per passare alla società d'investimento Hopson Development Holdings del magnate Chung Mang Yee.
Anche le azioni di quest'ultima hanno interrotto le negoziazioni, per le regole di quotazione di Hong Kong. Secondo il regolamento della Borsa cinese, un emittente deve dimostrare circostanze eccezionali quando richiede la sospensione, pubblicando nell'immediato un aggiornamento pubblico. Evergrande non è la prima volta che la chiede per la sua unità immobiliare. Era già successo a gennaio di quest'anno, dopo aver annunciato l'acquisizione di una società rivale.
Evergrande: cosa comporta la cessione dell'unità immobiliare
L'affare dovrebbe aggirarsi intorno ai 40 miliardi di dollari di Hong Kong, corrispondenti a 5,1 miliardi di dollari americani. Altri dettagli per ora non se ne conoscono, ma alla notizia le obbligazioni del possibile acquirente sono precipitate, nella paura che la holding cinese si caricasse un carrozzone dalle prospettive non troppo confortanti. Infatti, il bond Hopson in scadenza nel 2023 è diminuito di 4,5 centesimi a 90,5 centesimi, registrando il più grande calo mai avvenuto. Mentre l'obbligazione Evergrande 8,25% scadente a marzo 2022 è aumentata di 3 centesimi a 28 centesimi.
L'accordo potrebbe dare un pò di ossigeno alla situazione debitoria di Evergrande, che con oltre 300 miliardi di passivo è la società più indebitata del mondo. Se il deal andrà in porto, Evergrande Property Services sarà dismessa con uno sconto del 28% rispetto all'attuale valore di mercato. Una cifra forse non congeniale però che rientra in quelli che erano i piani del gruppo sulle vendite delle unità. L'altra candidata è la parte che riguarda i veicoli elettrici, ma per ora grandi progressi in tale direzione non ne sono stati fatti.
Ad ogni modo la cessione di Evergrande Property Service potrebbe aprire la strada per risolvere alcuni problemi di finanziamento che inevitabilmente lo sviluppatore immobiliare sta riscontrando viste le acque in cui naviga. Ricordiamo che l'attività di servizi immobiliari di Evergrande si era quotata in Borsa a dicembre 2020 raccogliendo 1,84 miliardi di dollari e diventando la seconda società quotata di gestione immobiliare alle spalle di Country Garden Services Holdings. Il disastro debitorio di Evergrande ha fatto crollare il titolo del 43% nel 2021.
Evergrande: le obbligazioni in scadenza
Intanto le scadenze obbligazionarie di Evergrande si accavallano e per il gruppo si fa ogni giorno più complicato riuscire a onorare gli impegni. Il 3 ottobre sarebbe stata in pagamento la nota Jumbo Fortune Enteprises, garantita da Evergrande, di 260 milioni di dollari. Ricadendo di domenica, la data effettiva per il saldo dovrebbe essere oggi.
Il problema è che questo adempimento non ha un periodo di grazia di 30 giorni, come è stato concesso per altri, sebbene sia possibile procrastinare fino a 5 giorni in caso di errori amministrativi e tecnici. Finora non si conoscono i dettagli delle garanzie, ma il mancato pagamento potrebbe comportare un default incrociato anche per altri bond in scadenza di Evergrande. Soprattutto vi è il rischio che la società abbia in deadline altre obbligazioni garantite come quella di Jumbo che in questo momento rischiano di saltare.
Queste obbligazioni non sono quotate in Borsa, quindi gli investitori al riguardo avranno carenze informative da parte della società su quanto ammonti effettivamente l'esposizione complessiva. Il problema delle garanzie incrociate si è amplificato negli ultimi 10 anni con l'ascesa del sistema bancario ombra e, come sostiene Andrew Collier, Amministratore Delegato di Orient Capital Research a Hong Kong, la possibilità di scoprire la dimensione del problema la si ha solo quando si verifica un'esplosione del debito.