Crac Franklin National Bank 1974: storia di intrighi e segreti | Investire.biz

Crac Franklin National Bank 1974: storia di intrighi e segreti

17 dic 2020 - 07:15

Ascolta questo articolo ora...

Il più grande crollo bancario americano fino ad allora, che vide al centro della vicenda un inquietante finanziere italiano, Michele Sindona. Raccontiamo come è andata

Il crac della Franklin National Bank è stato fino a quel momento il più grande scandalo finanziario di tutta la storia statunitense e coinvolse l'alta finanza, esponenti politici, servizi segreti, mafia e massoneria. Le acrobazie finanziarie di Michele Sindona portarono a una crisi di liquidità talmente grave da rendere impossibile l'accesso ai capitali di quella che era la ventesima banca americana.

 

Franklin National Bank: origine e breve storia

La Franklin National Bank nacque nel 1926 come Franklin Square National Bank e solo nel 1947 cambiò denominazione. La sede della banca si trovava nello Stato di New York, nella Franklin Square di Long Island.

Negli anni '60 fu molto attiva nei progetti di espansione aprendo filiali a New York e fondendosi nel 1967 con la Federation Bank & Trust Company. Nel 1972 avvenne la svolta che poi portò al fallimento. Il finanziare italiano Michele Sindona acquistò il pacchetto di controllo con una serie di operazioni spericolate e da quel momento iniziò ad operare nel mercato americano.

Le sue abilità negli spostamenti di denaro attraverso i più complessi strumenti finanziari trovavano appoggio sia nei rapporti che aveva con la criminalità organizzata e la loggia massonica P2, sia nel legame stretto con i Repubblicani del Governo Nixon.

 

Franklin National Bank: come maturò il crollo

L'episodio chiave accadde il 2 maggio 1974. La Federal Reserve negò alla banca l'autorizzazione ad assorbire la Talcott National Corporation, società che faceva parte di una serie di istituti che gravitavano intorno a Michele Sindona. Non ci furono in quel momento motivazioni ufficiali ma, secondo gli esperti del settore, l'istituto di credito versava in una grave crisi di liquidità.

Nei corridoi di Wall Street cominciarono a circolare voci che la banca fosse sull'orlo della bancarotta e la conferma arrivò quando si diffuse la notizia che la Franklin National Bank non avrebbe distribuito i dividendi nè per le azioni ordinarie e nè per quelle privilegiate.

In Borsa scoppiò un terremoto. A pochi minuti dalla fine delle contrattazioni una serie di ordini di vendite in grandi quantità di denaro fece crollare le quotazioni della banca del 20%. Già nei giorni precedenti il titolo era stato messo seriamente sotto pressione perdendo gradualmente quota. Evidentemente qualcuno sapeva che la situazione finanziaria dell'istituto destasse più di una preoccupazione.

Il giorno del crash sparirono i compratori, nessuno voleva più acquistare le azioni della Franlink nonostante i prezzi cominciarono a diventare allettanti. Il caos si riflesse anche sulle quotazioni di altri titoli bancari. Citibank, Banker Trust, Jp Morgan e First of Chicago subirono cali tra il 3% e il 4,5%, sebbene avessero i conti in ordine e distribuissero dividendi importanti.

 

Franklin National Bank: un buco da 1,2 miliardi di dollari

Ma qual era la reale situazione della Franklin National Bank e perché la FED pose il veto all'operazione su Talcott National Corporation? La Banca Centrale americana aveva già tempo prima inviato all'istituto guidato da Michele Sindona alcune raccomandazioni per far fronte alla precaria situazione di liquidità.

La banca era riuscita ad ottenere un prestito dalla Manufacturers Hanover Trusta Company per 30 milioni di dollari, ma l'indebitamento continuava a crescere per via di tassi d'interesse a due cifre. Di conseguenza gli investitori si tenevano alla larga dalle obbligazioni emesse dalla banca per farvi fronte.

Questa non era una cosa da poco, in quando il finanziere di Patti era la disperata ricerca di 50 milioni di dollari per coprire solo una parte della voragine che vi era nel bilancio dell'istituto di credito. La Franklin era esposta per 1,2 miliardi di dollari nei confronti dei fondi federali, ovvero del denaro che le banche americane si prestano tra di loro.

 

Franklin National Bank: i tentativi di salvataggio sfumati e il fallimento

La burrascosa situazione che viveva la banca in quel periodo non consentiva molte vie d'uscita. Si ipotizzò un intervento diretto da parte della Federal Reserve per farla uscire dalla crisi oppure l'aiuto di grosse banche d'affari americane come JP Morgan, Citibank e Manufacturers Hanover. Tuttavia questi tentativi caddero presto nel vuoto e l'8 ottobre 1974 la Franklin National Bank fu dichiarata insolvente per bancarotta fraudolenta.

Il fallimento aprì la strada per una commissione d'inchiesta del Senato americano, la quale portò alla luce una serie di fatti inquietanti. Nel 1974 Michele Sindona fece passare del denaro attraverso una serie di libretti al portatore che servirono per corrompere esponenti politici italiani, vertici dei servizi segreti italiani e americani, nonché per appoggiare la campagna elettorale di alcuni partiti compiacenti.

Nel 1979 la Corte Federale di New York condannò gli amministratori della banca per bancarotta fraudolenta ma Michele Sindona riuscì temporaneamente a sfuggire alla giustizia americana inscenando un falso rapimento e rifugiandosi in Sicilia per 3 mesi dietro la copertura della mafia. Il finanziere siciliano morì poi in carcere in circostanze misteriose il 22 marzo 1986.

0 - Commenti

I Nostri Partners



Malta

ELP Finance LTD

34, Wied Ghomor Street, St. Julians STJ 2043 – Malta

+356 20 341590

Switzerland

ELP SA

Corso San Gottardo 8A, 6830 Chiasso, Switzerland

+41 91 9228169

Investire.biz non offre servizi finanziari, regolamentati o di investimento. Le informazioni presenti sul sito non devono essere considerate consigli di investimento personalizzati e sono disseminate sul sito e accessibili al pubblico in generale. Tutti i link e i banner sui siti web della società puntano verso società finanziarie, fornitori di servizi di investimento o banche regolamentate in Europa. Si prega di leggere Dichiarazione di non responsabilità, Informativa sui rischi, Informativa sul trattamento dei dati personali e Termini e condizioni prima di utilizzare questo sito Web.

L’utilizzo del presente sito è soggetto al diritto svizzero, che ha giurisdizione esclusiva in relazione all’interpretazione, applicazione ed effetti delle condizioni d’uso. Il tribunale cantonale competente avrà giurisdizione esclusiva su tutti i reclami o le controversie derivanti da, in relazione a o in relazione al presente sito web ed al suo utilizzo.

Le informazioni presenti sul sito web non devono essere considerate consigli di investimento personalizzati e sono disseminate sul sito e accessibili al pubblico in generale. Tutti i link e i banner sui siti web di ELP SA o ELP Finance LTD (di seguito il “gruppo ELP” o “ELP”) indirizzano verso società finanziarie, fornitori di servizi di investimento o banche regolamentate in Europa. Gli strumenti finanziari menzionati nel presente sito web possono essere soggetti a restrizioni di vendita in alcune giurisdizioni.

Continuando ad accedere o utilizzare questo sito web o qualsiasi servizio su questo sito, dichiari di accettarne i termini e condizioni. Tutti gli investimenti finanziari comportano un certo livello di rischio. Il trading e la speculazione finanziaria comportano un alto livello di rischio e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. Prima di decidere di investire dovresti considerare attentamente i tuoi obiettivi di investimento, il livello della tua esperienza, la tua disponibilità ad assumersi dei rischi e consultare un consulente indipendente. C'è sempre la possibilità di perdere l'investimento, per intero o parte di esso. Quindi ti suggeriamo di investire denaro che puoi permetterti di perdere.

Dichiarazione di non responsabilità - Informativa sui rischi - MAR - Informativa sul trattamento dei dati personali - Termini e condizioni - Codice Etico - Cookie policy - Privacy Policy

© 2024 Investire.biz, all rights reserved.