Il mese di agosto non sta terminando nel migliore dei modi per le azioni tecnologiche. Nelle ultime tre sedute
il NASDAQ ha perso oltre il 6% di capitalizzazione. Tutto è partito dall'intervento di
Jerome Powell al simposio di Jackson Hole nella giornata di venerdì 26 agosto, quando ha riferito che la
Federal Reserve continuerà a mantenere alti i rialzi dei tassi d'interesse per combattere l'inflazione. A quel punto negli investitori è maturata l'idea che forse l'ottimismo, che nei giorni precedenti era serpeggiato nei mercati circa un possibile ammorbidimento della Banca Centrale USA, era un po' esagerato.
L'andamento dei titoli tech quest'anno a Wall Street ha fatto registrare due velocità. In una prima fase, che ha caratterizzato il primo semestre, abbiamo assistito ad un violento sell-off in scia della serie di aumenti del costo del denaro da parte della Fed (questo ha fatto scendere l'indice dei tecnologici di quasi il 30%). La seconda fase, contrassegnata da una serie di rialzi dei mercati innescati da attese recessive che avrebbero potuto rallentare l'inasprimento monetario, ha permesso al NASDAQ di recuperare circa 20 punti percentuali rispetto ai minimi di giugno. Poi c'è stata la già citata conferenza di Jackson Hole.
Azioni tech USA: settembre un mese letale
La domanda che molti si stanno facendo in questo momento è se il mese che sta per arrivare sarà sulla falsariga degli ultimi giorni di contrattazione oppure se le azioni tecnologiche potranno continuare il rimbalzo di luglio e agosto. Le opinioni sono discordanti, ma se si fa riferimento a qualche dato storico la cautela è d'obbligo.
Il mese di settembre solitamente non è foriero di grandi guadagni e, se si prende in considerazione l'ultimo decennio, si nota come l'indice
NASDAQ-100 sia sceso in media dello 0,6% in questo mese, l'unico dell'anno con una media negativa. In particolare, negli ultimi due anni, la discesa è stata a settembre del 5,7%.
In genere, settembre è un mese negativo per tutte le azioni, ma non esiste un'opinione univoca che ne spiega le motivazioni. Alcuni sostengono che, una volta terminata l'estate, gli operatori si concentrano maggiormente sui propri portafogli realizzando i guadagni o bloccando le perdite. Altri invece affermano che da settembre inizia la fase di vendita delle posizioni in perdita da parte dei fondi d'investimento prima della chiusura dell'anno, anche per ragioni fiscali.
Azioni tech USA: cosa pensano gli analisti
Gli analisti invitano alla prudenza, tutto sommato. Ryan Detrick, Chief Market Strategist di Carson Group Holdings, osserva che non bisogna investire alla cieca in base alla stagionalità, ma "non si deve ignorare il fatto che settembre sia notoriamente un mese poco proficuo, soprattutto per le azioni tecnologiche".
L'esperto ritiene che la posizione degli investitori sia precaria, considerando la Fed, l'inflazione e tutti i segnali che lancia l'economia. Tuttavia, Detrick sottolinea come il quarto trimestre storicamente sia molto forte, quindi "si potrebbero vedere alcuni venti favorevoli verso la fine dell'anno, con buone opportunità all'interno del gruppo dei titoli tecnologici".
Secondo Don Calcagni, Chief Investment Officer di Mercer Advisors, il processo di crescita delle azioni tech sarà lungo e lento, fino a quando la Fed non abbandonerà la sua posizione da falco. Tra l'altro, puntualizza, la tecnologia continua a essere scambiata a un premio piuttosto alto, per questo "non vi è abbastanza appetito per tornare a investire sulle azioni".