Assicurazioni Generali è la prima compagnia assicurativa italiana e la terza in Europa dopo la tedesca Allianz e la francese AXA. Oggi è conosciuta come Gruppo Generali in quanto trattasi di un gruppo finanziario di cui fanno parte le seguenti società: Generali Italia, Alleanza Assicurazioni, Europ Assistance, Genertel, Genertellife, Jeniot e DAS. La società triestina è partecipata per lo più da investitori esteri (41,16%), seguiti da azionariato diffuso (26,33%), Mediobanca (13,03%), Gruppo Caltagirone (5%), la Delfin di Leonardo Del Vecchio (4,85%), Gruppo Benetton (4%) e altri investitori (11,66%). La sede legale è a Trieste e la società ha filiali in 65 Paesi diversi.
Assicurazioni Generali: origini e sviluppo
La compagnia assicurativa fu fondata a Trieste il 26 dicembre 1831 come Imperial Regia Privilegiata Compagnia di Assicurazioni Generali Austro-Italiche, su iniziativa dell'imprenditore italiano di origine ebraica Giuseppe Lazzaro Morpurgo. Costui riuscì a riunire vari gruppi imprenditoriali triestini, partendo con un capitale di due milioni di fiorini. Sotto la foto dell'orginale della convocazione della prima assemblea dei soci del Leone di Trieste.
La denominazione della società era dettata dal fatto che essa si occupava in generale di tutti i comparti assicurativi: vita, incendio, grandine e marittimo. Sin dalle prime battute la compagnia fu presente in molti mercati e in breve tempo riuscì ad espandersi in tutti gli Stati italiani.
Nel 1848 la società cambiò denominazione e divenne Assicurazioni Generali in quanto i moti risorgimentali portarono a levare dalla ragione sociale la parte relativa ad "Austro-Italiche". L'attività dell'azienda si sviluppò al punto che nel 1856 la stessa divenne la prima compagnia assicurativa dell'Impero austriaco. Nel 1857 arrivò la quotazione alla Borsa di Trieste.
Assicurazioni Generali: l'Unità d'Italia e l'internalizzazione
L'Unità d'Italia avvenuta nel 1861 rappresentò per la compagnia un punto di svolta importante in quanto le diede il trono della più grande compagnia assicurativa di tutto il Regno. Il vero cambio di passo però arrivò quando alla guida della società interruppe nel 1877 Marco Besso, dirigente dotato di grande carisma.
Con lui al comando, infatti, Assicurazione Generali cominciò a guardare oltreconfine, aprendo nuove filiali in Russia, in Polonia, in Romania, in America e in Estremo Oriente. In quel periodo la società aveva due sedi: una a Venezia e una a Trieste. E durante la prima guerra mondiale l'attività operativa fu divisa in due.
L'espansione internazionale continuò nel dopoguerra, quando il timone dell'azienda fu preso da Edgardo Morpurgo. Nel 1924 la compagnia possedeva già otto direzioni e sessanta succursali in circa 30 Paesi. Negli anni '30 vi fu l'acquisizione di un'importante società del settore fondata ad inizio secolo, Alleanza Assicurazioni.
Assicurazioni Generali: i cambi ai tempi del Duce
Fino a prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale i rapporti con il regime fascista furono buoni, ma poi si guastarono quando le leggi razziali costrinsero alle dimissioni Morpurgo, di origine ebraica, per essere sostituito da Giuseppe Volpi, nominato da Benito Mussolini in persona.
Anche la carica di Amministratore Delegato fu assegnata a un esponente del Partito Fascista, tale Gino Baroncini. Tutti gli altri dirigenti ebrei furono trasferiti nelle sedi estere dell'azienda. La guerra fece vivere momenti di grande difficoltà per la compagnia, con l'occupazione tedesca e l'esproprio delle succursali nei Paesi dell'Est Europa.
Assicurazioni Generali: il boom economico e la ripresa
Il Dopoguerra fu un periodo inizialmente difficile da gestire, ma nel 1954 Trieste tornò in Italia e quello rappresentò un segnale importante per la compagnia. La ripresa cominciò a farsi strada e nel 1956 la raccolta premi fece segnare un tasso di crescita del 15%, con uno sviluppo sostenuto in mercati come Giappone, Australia e America Latina.
Nel 1962 venne avviato il progetto San Marco, grazie al quale si realizzò la prima piattaforma di lancio italiana coperta da Generali. Nel 1966, in pieno boom economico, Assicurazioni Generali stipulò un grande accordo con la più grande compagnia assicurativa americana, la Aetna Life & Casualty.
Negli anni '70 il Leone di Trieste effettuò corposi investimenti immobiliari e agricoli che fruttarono un aumento di valore degli assets di almeno il doppio in un triennio. Così nel 1974 venne costituita Genagricola, una società finalizzata all'acquisizione di numerosi terreni e che controllava tutte le aziende agricole del Gruppo Generali.
Nel decennio l'azienda fu gestita sotto la guida del Presidente Cesare Merzagora che ristrutturò l'azienda in maniera efficiente e trasparente, puntando molto su un codice etico e comportamentale da tenere nei confronti della clientela.
Negli anni '80 Generali investì molto nella tecnologia con la creazione nel 1985 di una rete telematica tra tutte le agenzie sparse nel territorio italiano. Nel 1988 la compagnia acquistò in Francia una quota di Compagnie du Midi, mentre un anno più tardi fece parte del gruppo AXA Midi attraverso il 40% detenuto in AXA Generali. Con il crollo del muro di Berlino e la fine del regime comunista, Generali decise di riportare la sede legale a Trieste che durante il periodo della guerra era stata sostituita con la sede di Roma.
Assicurazioni Generali: nascita di una banca
Negli anni '90 continuò la crescita di Generali. Nel 1990 avvenne la fusione tra AXA Midi e AXA Sas e, dalla holding risultante, la compagnia triestina diventò azionista con il 40% delle quote. L'obiettivo dell'assicurazione però era di acquisire INA Assitalia. Per questo motivo, nel 1996 ci fu la decisione di vendere il pacchetto di AXA in modo tale da avere il denaro cash per comprare la maggioranza delle azioni del gruppo allora guidato da Roberto Pontremoli.
Nel frattempo Generali si aggregava con il Banco Central Hispanoamericano che diede vita alla Generali Espana Holding; la motivazione era quella di rafforzare la presenza nel territorio spagnolo. Nel 1994 invece era stata creata Genertel, la prima società assicurativa specializzata nelle vendite di polizze al telefono.
Dopo l'acquisizione di INA completata alla fine del decennio, il Leone di Trieste puntò le Filippine con la costituzione di due compagnie assicurative. Nel 1998 nacque la Banca Generali, con lo scopo di fornire servizi bancari innovativi alla clientela facendo leva sulla fortissima rete di vendite.
Assicurazioni Generali: il nuovo millennio e le crisi finanziarie
Gli anni 2000 furono per la compagnia triestina tutto sommato floridi, con la presenza di Generali in dieci Paesi dell'Europa dell'Est e con operazioni importanti concretizzate dapprima con la costituzione di una joint venture con il Gruppo Pdf e poi con l'acquisizione di Toro Assicurazioni. Entrambi gli affari furono conclusi nel 2006.
La crisi dei mutui subprime del 2008 non sconvolse più di tanto la solidità del Gruppo Generali. Nonostante la bufera arrivata sui mercati, l'azienda rimase tra le compagnie maggiormente capitalizzate al mondo, oltre che uno dei gruppi più efficienti e solidi.
La crisi finanziaria del 2011 però si rivoltò contro la società come un tornado con la capitalizzazione che scese ai minimi storici, i bilanci che andarono in profit warning e gli indici patrimoniali che scivolarono al limite imposto dalle Autorità di Vigilanza.
Per far ripartire la compagnia, il Consiglio di Amministrazione nominò come CEO Mario Greco, esperto dirigente che aveva lavorato per RAS, Allianz, EurizonVita e Zurich Insurance Group. Al fine di realizzare l'obiettivo, si decise di attuare un piano di dismissioni degli assets non strategici, così nel biennio 2014-2015 il Gruppo ne uscì rafforzato, soprattutto nel mercato dell'Est Europa.
Assicurazioni Generali: gli ultimi anni
L'ultimo scorcio del decennio ha visto Generali primeggiare in Italia e in Europa in ogni ramo assicurativo, ma l'avvento del Covid all'inizio del 2020 ha destabilizzato tutto il settore. Da qui la compagnia ha intrapreso una serrata riduzione di costi in prospettiva anche del calo drastico dei ricavi generato da una seconda ondata pandemica.
Ciò nonostante, durante la presentazione dei conti del secondo trimestre, la società oggi guidata da Philippe Donnet ha fatto sapere di disporre di 3 miliardi di euro per nuove acquisizioni, soprattutto in Europa e in Asia. Due mesi fa invece è stata siglata una partnership con Cattolica Assicurazioni grazie a cui il Leone di Trieste acquisirà fino al 24,4% delle azioni della compagnia guidata da Carlo Ferraresi.