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Il Dipartimento di Giustizia USA accusa Google di aver effettuato per anni azioni illegali volte a proteggere il proprio monopolio;
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Secondo l’accusa Google avrebbe firmato contratti con vari operatori per rendere il suo motore di ricerca come predefinito;
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Google respinge le accuse e si dice pronta a difendersi forte dei 120 miliardi di dollari di liquidità della holding Alphabet.
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha ufficialmente accusato Google di proteggere in modo illegale il proprio monopolio sulla ricerca e sulle relative pubblicità. L’Antitrust statunitense ha accusato l'azienda di intraprendere accordi esclusivi che limitano fortemente la concorrenza.
Secondo l’accusa la bih tech avrebbe utilizzato gli introiti pubblicitari per stipulare contratti con operatori di telefonia mobile, produttori di cellulari e siti per rendere il suo motore di ricerca come predefinito. Ciò avrebbe portato Google a una quota di mercato dell’80% nell’ambito della ricerca su internet, come stimato dall’agenzia del Governo USA.
Secondo l’Antitrust, per anni Google ha sviluppato strategie contrarie alle logiche del mercato concorrenziale. La causa molto probabilmente si protrarrà per anni e potrebbe innescare altri contenziosi intentati da vari procuratori di Stato. Dal canto suo Google ha negato tutte le accuse di violazione e si dice pronta a dimostrarlo, potendo contare sulla holding Alphabet, che attualmente ha un valore di mercato pari a 1,04 bilioni di dollari e una liquidità di 120 miliardi di dollari.
L’azienda, con sede a Mountain View, ha affermato che gli utenti scelgono liberamente di utilizzare Google e la causa favorirebbe motori di ricerca di qualità inferiore, farebbe aumentare il costo degli smartphone e renderebbe meno efficace la ricerca di servizi dei consumatori. Il Dipartimento di Giustizia sostiene invece che Google abbia danneggiato i consumatori reprimendo l’innovazione, riducendo le possibilità di scelta, diminuendo la qualità dei servizi di ricerca e minando la privacy dei suoi utenti.
Azioni Alphabet: analisi tecnica e strategie operative
Partendo dalle accuse dell’antitrust statunitense, andiamo ora a vedere il quadro tecnico e i livelli operativi di Alphabet Class A quotata a Wall Street, le cui azioni in queste ultime settimane si stanno riportando sui massimi. Durante il forte trend sviluppato al NASDAQ e dopo avere raggiunto i minimi lo scorso marzo, il titolo ha toccato nuovamente il proprio top storico a quota 1.726,10 USD.
Da questo il livello i prezzi hanno poi sviluppato un consistente ritracciamento che sembra essersi arrestato sulla media mobile a 200 giorni. Una volta raggiunto questo importante supporto dinamico, infatti il titolo ha ripreso a salire e sta ora cercando di riportarsi sui massimi storici. L'analisi del grafico con time frame giornaliero consente così di individuare i seguenti livelli chiave per la strutturazione di strategie di trading long e short:
Long
Ingresso: breakout area 1.726,10 USD
Stop loss: al di sotto del minimo relativo più vicino
Target: trailing profit.
Short
Ingresso: breakout area 1520,50 USD
Stop loss: appena al di sopra del massimo relativo più vicino
1° Target: area 1.433,23 USD 2° target: area 1402,15 USD.