La diatriba TikTok potrebbe essere giunta al termine. Nella notte infatti sono emerse indiscrezioni secondo cui
Oracle avrebbe vinto la gara per aggiudicarsi il social network, battendo la concorrenza di Microsoft e abbassando in tal modo le tensioni tra USA e Cina. Sempre secondo le fonti l’accordo non avrà la forma di una vendita definitiva, quanto più quella di una ristrutturazione aziendale.
Il prossimo passo è ora relativo all’approvazione da parte del Governo USA. Al momento non si conoscono i dettagli economici dell’operazione, ma
per quanto riguarda il fronte cinese non è stato fatto alcun commento. Quest’ultimo fatto preoccupa in maniera particolare in quanto durante le scorse settimane Pechino si era
riservata il diritto di veto sulla vendita ordinata dall’Amministrazione Trump per evitare il ban dell’applicazione, il quale entrerebbe in vigore il prossimo 15 settembre. In questo quadro
Walmart sarebbe ancora interessata ad investire nell’accordo.
TikTok-Oracle: un accordo da 20.000 posti di lavoro negli USA
In alcune recenti dichiarazioni, il Segretario al Tesoro USA, Steve Mnuchin, ha affermato che
la divisione statunitense di TikTok potrebbe creare 20.000 posti di lavoro negli Stati Uniti. La scadenza per la finalizzazione dell’accordo dovrebbe ora essere il 20 settembre e la Committee on Foreign Investments a stelle e strisce si incontrerà questa settimana per fornire al Presidente USA le sue raccomandazioni.
Il deal dovrà poi passare attraverso una revisione separata della legge sulla sicurezza nazionale. L’obiettivo di Oracle sarebbe quello di spingere la sua divisione di cloud computing, molto indietro rispetto a quelle di Amazon e Microsoft. Oltre a questo, la società guidata da Larry Ellison ha
beneficiato dell’endorsment del Presidente americano Donald Trump.
Oracle: analisi tecnica e strategie operative
A Wall Street le azioni Oracle segnano un rialzo del 4,39%, attestandosi a 59,5 dollari. Da un punto di vista grafico, i prezzi stanno facendo i conti con la
resistenza statica a 60,50 dollari, espressa dai top del 10 luglio 2019 e corroborata dalla validità psicologica dell’intorno dei 60 dollari.
Sebbene il rialzo di oggi sia sicuramente degno di nota,
emergono alcuni segnali di allarme, come il riassorbimento dei corsi al di sotto della linea di tendenza ottenuta collegando i top del 17 aprile e 9 luglio scorsi. Al momento i prezzi sembrano diretti verso la zona compresa tra i 57,37 dollari e i 56 dollari.
Qui infatti transitano rispettivamente il supporto espresso dai massimi dell’11 ottobre 2019 e quello ottenuto con i lows del 15 giugno e 13 agosto 2020. Considerando il fatto che la tendenza è orientata al rialzo anche nel lungo periodo,
un ritorno verso i 56 dollari potrebbe creare degli spunti interessanti per una strategia di natura long con stop loss identificabile al di sotto dei 53,80 dollari.
Se i corsi dovessero scendere al di sotto di tale zona verrebbe di fatto
interrotta la serie di lows crescenti in atto dalla seconda metà di marzo 2020, creando opportunità per il fronte ribassista almeno fino ai 51 dollari. L’obiettivo dell’operatività sarebbe invece identificato sui 59 dollari.