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Nvidia pagherà più di 40 miliardi di dollari a SoftBank per l'acquisto di Arm, principale progettista di chip;
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L'obiettivo dell'azienda californiana è quello di imporsi come leader assoluto nel settore dell'alta tecnologia;
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Gli analisti considerano positivo l'affare anche se l'esborso è consistente
È tutto deciso. I consigli di amministrazione di Nvidia e SoftBank hanno deliberato l'acquisto da parte del colosso californiano di Arm Ltd, il principale progettista di chip al mondo di proprietà della finanziaria giapponese. L'accordo prevede un esborso di più di 40 miliardi di dollari così ripartiti: 21,5 in azioni Nvidia, 12 miliardi in cash. Inoltre altri 5 miliardi potrebbero essere erogati al raggiungimento di determinati obiettivi da parte della società londinese, i cui dipendenti riceveranno altri 1,5 miliardi titoli Nvidia.
Con questa operazione SoftBank avrà una quota azionaria dell'8% del capitale dell'azienda USA. Arm Ltd era stata acquisita dalla holding del Sol Levante nel 2016 per una cifra che si aggirava intorno ai 32 miliardi di dollari. La nuova trattativa era in corso dallo scorso luglio e, secondo le previsioni dei player coinvolti, dovrebbe essere messa nero su bianco in una tempistica di 18 mesi.
L'operazione non è semplice. Prima della ratifica è necessaria l'approvazione normativa di Europa, USA e Cina. Il Dragone rappresenterebbe la parte più critica a causa delle crescenti tensioni con gli Stati Uniti. L'ex Impero Celeste infatti mal digerirebbe la possibilità di mettere sotto la bandiera americana un asset critico come Arm.
Oltre a questo, una volta concretizzato il deal si creerebbero problemi non da poco con altri clienti illustri dell'azienda specializzata in microchip quali Apple, Qualcomm e Samsung che saranno pronti a dare battaglia.
Accordo Nvidia-SoftBank: tutte le ragioni
Al di là delle difficoltà oggettive, se Nvidia è disposta a pagare quella cifra per appropriarsi di Arm significa che l'affare è importante. Le ragioni potrebbero essere riassunte come di seguito:
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Grazie all'aumento della domanda dei suoi prodotti, soprattutto in periodo pandemico, e alla conseguente crescita del titolo azionario, Nvidia ha raggiunto una struttura finanziaria tale da poter tranquillamente sostenere il più grande affare di chip della storia. Il periodo storico è anche propizio, visto che SoftBank non versa in acque troppo limpide per via delle scommesse non sempre andate a buon fine sui derivati;
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Nvidia non ha un chip di processore generico per tutti i suoi dispositivi informatici. I suoi clienti devono usare una CPU di un'altra azienda quando la società vende un processore grafico. Basti pensare che, quando quest'anno è stato lanciato l'ultimo sistema grafico di intelligenza artificiale, è stato utilizzato il chip di Advanced Micro Devices, atavica concorrente di Nvidia. Adesso con l'acquisizione di Arm tutto cambierebbe, perché a quel punto l'azienda guidata da Jensen Huang avrebbe la proprietà di chip su cellulari, computer e data center di cloud computing. Questo rafforzerebbe la società in ottica futura visto che la stessa si è proposta da anni di occupare un ruolo di primo piano nell'ambito dell'intelligenza artificiale, dell'automazione robotica e di tutto ciò che è connesso a Internet;
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Nvidia potrà invadere nuovi mercati dal punto di vista tecnologico, modellandone l'asset. Per esempio per qunato riguarda il comparto degli smartphone potrebbe essere sfruttata la posizione dominante di Arm e, una volta integrata la propria tecnologia, aumenterebbe la possibilità che altri fornitori utilizzino i suoi prodotti.
Ndivia-SoftBank: la reazione in Borsa delle due società
Dopo l'annuncio dell'accordo avvenuto ieri, il mercato asiatico ha visto le azioni di SoftBank spiccare il volo. La società guidata dal miliardario Masayoshi Son ha guadagnato oltre il 10% in una seduta caratterizzata da estrema volatilità. Nvidia invece è attesa oggi a Wall Street, ma già nel premarket il titolo è in crescita del 5%. Nel 2020 le azioni hanno piazzato la seconda migliore performance dell'intero indice di Borsa S&P 500, dopo Carrier Global Corp, raddoppiando il loro valore di mercato.
Negli ultimi 5 anni solo Advanced Micro Devices ha fatto meglio con un guadagno del 2.880% a fronte del +2.460% della società di Santa Clara. Gli analisti ritengono che il multiplo pagato per l'acquisto di Arm è molto alto, però la forza finanziaria dell'acquirente è talmente elevata che l'operazione può essere sostenuta. Stamane a Piazza Affari c'è anche grande fermento nel comparto dei semiconduttori in scia alla notizia, in particolare per STMicroelectronics (+2%).
Equita SIM mantiene la visione buy sul titolo della compagnia guidata da Jean Marc Chery, con un prezzo obiettivo di 28 euro, rispetto ai 25,91 attuali. Viene però raccomanda una certa cautela nell'acquisto, in quanto la quotazione ha già raggiunto dei livelli congrui all'effettivo valore della società.