Le azioni Tesla iniziano la settimana con il piede sbagliato, in calo di oltre il 4% a Francoforte, zavorrate dalle rinnovate preoccupazioni degli investitori riguardo all’attenzione di Elon Musk verso l’azienda. Il CEO ha infatti annunciato ufficialmente la creazione di un nuovo partito politico statunitense, il “Partito dell’America”, con l’obiettivo dichiarato di “restituire la libertà agli americani”.
Musk vs Trump: si riaccende la faida, analisti lanciano l’allarme
L’iniziativa arriva nel mezzo di una nuova escalation della faida personale e politica con il presidente USA Donald Trump, un tempo alleato di Musk. Il tycoon repubblicano ha bollato l’idea come “ridicola”, accusando il miliardario di voler mettere a rischio la stabilità politica e insinuando possibili conflitti di interesse, soprattutto in relazione ai contratti governativi di SpaceX con la NASA.
Il “Partito dell’America” non risulta ancora registrato presso la Federal Election Commission, ma Musk ha già delineato obiettivi concreti: influenzare da subito 2-3 seggi al Senato e una decina alla Camera per condizionare l’approvazione delle leggi più controverse.
Dan Ives, analista di Wedbush, ha lanciato un allarme in una nota pubblicata domenica: “Musk è la più grande risorsa di Tesla, ma gettarsi a capofitto nella politica è esattamente il contrario di ciò che vogliono gli investitori, specialmente in un momento cruciale per l’azienda”. Secondo Ives, un coinvolgimento politico attivo potrebbe addirittura richiamare l’attenzione del Cda di Tesla, se la situazione dovesse evolversi ulteriormente.
Tesla: le preoccupazioni dopo il via libera alla legge fiscale di Trump
Le preoccupazioni degli investitori non si fermano alla nuova impresa politica di Musk. L’iniziativa arriva proprio nei giorni in cui il Congresso ha approvato la controversa riforma fiscale di Trump, che ha cancellato i crediti fiscali per i veicoli elettrici, colpendo direttamente Tesla.
La fine dei sussidi da 7.500 dollari per i veicoli elettrici prevista dal 30 settembre potrebbe portare a un’impennata delle vendite nel breve, seguita però da un brusco calo. Inoltre, il piano di bilancio firmato da Trump ha messo fine anche ai redditizi crediti per le emissioni zero negli Stati Uniti, fondamentali per l’utile operativo di Tesla.
Se nel primo trimestre la casa automobilistica avesse perso questi ricavi, avrebbe chiuso in perdita operativa. Resteranno attivi quelli in Europa e Cina, ma le vendite in entrambi i mercati sono in calo. In parallelo, le tensioni commerciali tra USA e Cina stanno alzando i costi di importazione delle batterie prodotte in Asia, penalizzando ulteriormente Tesla Energy. Vediamo ora l’analisi tecnica e la strategia con i CFD di IG.
Azioni Tesla: analisi tecnica e strategie operative con i CFD di IG
Secondo Riccardo Designori, osservando il grafico mensile, notiamo che il mese di luglio si è aperto con un ritorno delle pressioni ribassiste, dopo il buon recupero dai minimi di aprile. Scalando sul grafico settimanale, vediamo che le quotazioni, già in pre-market europeo, si sono posizionate in prossimità di un livello tecnico molto rilevante: area 293 dollari. Questo livello ha già svolto un ruolo di resistenza sia a luglio di due anni fa sia più recentemente, ad aprile, quando la sua rottura innescò una rapida salita fino a 365 dollari.
Passando all’analisi di breve periodo, è possibile valutare una strategia ribassista nel caso di rottura confermata dei 293,28 dollari, con uno stop loss impostato in area 323 dollari e un target potenziale verso 273-274 dollari. Proprio quest’ultima fascia potrebbe rappresentare anche un'opportunità per strategie "long" di brevissimo periodo, qualora si verifichi una reazione dei prezzi.
In questo caso, un ingresso in area 274 dollari, con target a 292-293 e stop sotto i minimi del 30 aprile (circa 270,80 dollari), offrirebbe un buon equilibrio tra rischio e rendimento. In un’ottica più ampia, bisogna considerare che una chiusura sotto i minimi del 5 giugno, fissati a 273,22 dollari, completerebbe una figura di doppio massimo.
La sua estensione tecnica proietterebbe i prezzi addirittura in area 175 dollari, dove attualmente transita una trendline rialzista di lungo periodo, costruita unendo i minimi di gennaio 2023 e quelli di aprile 2024. In sintesi, lo scenario tecnico è delicato e può offrire spunti operativi sia al ribasso nel breve termine, sia al rialzo in una prospettiva più estesa, soprattutto nel caso in cui i prezzi dovessero completare e assorbire l’eventuale figura di inversione.
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