Il presidente eletto Donald Trump ha dichiarato che chiederà ai Paesi che fanno parte dei BRICS - un gruppo di economie emergenti sostenuto da Cina e Russia - di impegnarsi a non creare nuove valute, altrimenti dovranno prepararsi ad affrontare tariffe del 100% durante la sua amministrazione.
L'ultima minaccia economica di Trump arriva pochi giorni dopo aver promesso un massiccio aumento delle tariffe sulle merci provenienti da Messico, Canada e Cina a partire dal primo giorno della sua amministrazione. In questo contesto, il Dollar Index ha ripreso forza recuperando parte dei ribassi della scorsa settimana, mentre il cambio EUR/USD cede lo 0,6%. Vediamo i dettagli.
Trump minaccia i BRICS, cosa succede
“L'idea che i Paesi BRICS stiano cercando di allontanarsi dal dollaro mentre noi stiamo a guardare è ovvio. Abbiamo bisogno di un impegno da parte di questi Paesi che non creeranno una nuova valuta BRICS, né sosterranno altre valute per sostituire il potente dollaro americano, oppure dovranno affrontare dazi del 100% e aspettarsi di dire addio alle vendite nella meravigliosa economia statunitense”, ha postato Trump su Truth Social sabato pomeriggio.
Dal 2011 i BRICS sono composti da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. A inizio anno Iran, Emirati Arabi Uniti, Etiopia ed Egitto hanno formalmente aderito, la prima espansione in oltre un decennio. 34 Paesi hanno presentato una manifestazione di interesse ad aderire al blocco delle principali economie emergenti, ha dichiarato a febbraio il ministro degli Esteri sudafricano Naledi Pandor.
Il leader di un Paese membro, il brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, nel 2023 ha proposto di creare una moneta comune in Sud America per ridurre la dipendenza dal dollaro USA. L'utilizzo delle valute e delle reti bancarie dei BRICS al di fuori del sistema denominato in dollari potrebbe consentire a Paesi membri come Russia, Cina e Iran di aggirare le sanzioni occidentali.
Ma le possibilità di una nuova valuta sono probabilmente scarse a causa delle differenze economiche e geopolitiche dell'alleanza. Parlando ai giornalisti prima di un vertice dei Paesi BRICS che si terrà in Russia a ottobre, il presidente Putin ha detto che il gruppo “non sta prendendo in considerazione la questione”.
Il gruppo è prezioso per la Cina, che cerca di stringere partnership più strette con attori chiave per sfidare la leadership globale degli Stati Uniti, ed è anche una manna per la Russia, che è stata evitata economicamente e diplomaticamente dall'Occidente dopo l'invasione dell'Ucraina. Quest'anno la Russia ha assunto la presidenza del gruppo. Vediamo ora il quadro grafico del cambio EUR/USD e come operare secondo l’analisi tecnica.
Forex, EUR/USD: analisi tecnica e strategie operative con i CFD di IG
Riccardo Designori evidenzia come – analizzando l’andamento dei prezzi sul timeframe settimanale – le quotazioni potrebbero dare vita a un rimbalzo dall’area di supporto a 1,0500, che potrebbe essere sfruttato per l’implementazione di strategie "short" in linea con il trend ribassista dominante.
Eventuali posizioni in vendita avrebbero come stop loss a 1,1000. Nel caso di posizioni di più ampio respiro, il livello che invaliderebbe la strategia potrebbe essere posto in area 1,1300. Il primo obiettivo di profitto dei venditori potrebbe essere posto a 0,995 e un secondo target a 0,97.
Considerando invece il timeframe giornaliero, Designori evidenzia come punto di ingresso in vendita 1,0545 con stop loss posizionato sui massimi registrati il 20 novembre in zona 1,0610. Per questa operatività, il primo target potrebbe essere 1,0432 e successivamente a 1,0400.
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