Le azioni Apple salgono di oltre il 5% nel pre-market di Wall Street dopo che l’amministrazione Trump ha concesso l'esclusione dalle tariffe su smartphone, computer e alcuni altri prodotti elettronici importati in gran parte dalla Cina.
Il presidente Donald Trump ha però precisato che si tratta solo di una sospensione temporanea, in quanto la produzione deve migrare dalla Cina agli Stati Uniti. Inoltre, ieri Trump ha affermato che annuncerà tariffe sui semiconduttori importati nel corso di questa settimana.
Venerdì l’amministrazione ha inizialmente esentato smartphone, computer e altri dispositivi elettronici dai dazi reciproci. La decisione è stata presa per evitare un'eccessiva impennata dei prezzi dei prodotti tech di più largo consumo. La mossa di Trump potrebbe avvantaggiare aziende come Apple, Dell e Microsoft che producono parti dei loro prodotti elettronici al di fuori degli States.
In particolare, Apple concentra ancora in Cina la sua catena di approvvigionamento e, secondo gli analisti, l'80% degli iPhone sarebbero ancora prodotti nel Paese, nonostante il colosso di Cupertino stia lavorando per spostare parte della produzione in India.
Gli impianti in India sono sulla buona strada per produrre oltre 30 milioni di iPhone all’anno, in grado di soddisfare una buona fetta della domanda USA. Apple vende circa 225 milioni di iPhone all’anno, con circa un terzo di questi destinati agli Stati Uniti. In questo contesto, vediamo ora l’analisi tecnica e le strategie operative con i CFD di IG.
Azioni Apple: analisi tecnica e strategie operative con i CFD di IG
In questo nuovo appuntamento, Riccardo Designori ha deciso di concentrarsi su Apple. La società di Cupertino potrebbe infatti beneficiare dello stop annunciato ai dazi legati al settore tecnologico e all’importazione di componentistica, decisione arrivata poco prima dell’apertura dei mercati.
A ciò si aggiunge un fattore tecnico rilevante: la resistenza statica e psicologica rappresentata dalla soglia dei 200 dollari per azione, un livello che potrebbe fungere da catalizzatore per un movimento di rimbalzo. Questo potenziale recupero trova supporto anche nella reazione positiva registrata sulla soglia tecnica dei 164–165 dollari, livello toccato sui minimi della scorsa settimana e già rilevante in precedenti fasi di mercato.
In particolare, il livello era stato un punto di ripartenza importante sia nella seconda decade di aprile 2024, sia nell’ottobre 2023, quando il titolo aveva dato segnali chiari di inversione al rialzo. Tuttavia, nelle ultime settimane il titolo ha mostrato segnali di debolezza tecnica, evidenziati dalla violazione dei supporti dinamici espressi dalla trendline rialzista costruita sui minimi del 5 agosto 2023 e del 27 gennaio 2024.
Da qui è scattato un pullback, seguito da una nuova discesa. In questo scenario si possono considerare sia strategie rialziste che ribassiste. Qualora il titolo dovesse proseguire al rialzo, andando a effettuare un pullback sulla trendline recentemente violata — meglio ancora se in concomitanza con le resistenze statiche in area 236–237 dollari — si potrebbe valutare un’entrata "short", con stop sopra i 251 dollari e primo target in zona 200 dollari, per poi spingersi eventualmente verso i minimi di periodo intorno a 170 dollari.
Per chi volesse operare nel breve periodo con un'impostazione più reattiva, il newsflow attuale giustifica anche strategie rialziste da attivare in area 199,60 dollari, ossia sulla chiusura del gap con cui il titolo sta per aprire la settimana. In questo caso, lo stop potrebbe essere posizionato sotto i minimi di venerdì, sotto la soglia dei 185 dollari. Il primo target potrebbe essere in area 215 dollari e il successivo a 225 dollari.
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