I dati sull'occupazione americana di venerdì scorso hanno letteralmente cambiato l'umore di Wall Street, con investitori e analisti divenuti decisamente più ottimisti. I mercati sono tornati a comprare le azioni dopo un periodo estivo in cui sono rimasti attanagliati dal dubbio che l'economia USA potesse scivolare in recessione. Mentre alcune delle voci più ribassiste di Wall Street come gli strategist Michael Wilson di Morgan Stanley e David Kostin di Goldman Sachs hanno alzato le previsioni sulla Borsa americana.
Sul finire della settimana che ci siamo lasciati alle spalle, il
Bureau of Labor Statistics ha pubblicato
dati sul mercato del lavoro positivamente sorprendenti. Nel mese di settembre negli Stati Uniti sono stati creati 254 mila nuovi posti di lavoro, a fronte di soli 147 mila attesi, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%, con il consensus che si aspettava una conferma al 4,2%.
Questa lettura scaccia decisamente l'incubo di una recessione e corrobora quanto pochi giorni fa il presidente della
Federal Reserve, Jerome Powell, aveva sostenuto circa il buono stato di salute dell'economia a stelle e strisce. Ora la Fed può tagliare i tassi di interesse con più calma, quantunque il mercato si aspetti una riduzione del costo del denaro di 100 punti base entro maggio del 2025. Ma l'aspetto più importante è che l'azione della Banca centrale non è ora condizionata dal pericolo che sia in arrivo una tempesta che metta a repentaglio un atterraggio morbido.
Wall Street: ecco quali sono ora le previsioni
Dicevamo, gli strategist di due banche importanti come Morgan Stanley e Goldman Sachs hanno modificato la loro visione sulle quotazioni a Wall Street rispetto a qualche tempo fa. Wilson di Morgan Stanley aveva previsto vendite fino alla metà del 2024, ma ora ha alzato le stime sulle azioni cicliche rispetto a quelle difensive considerate più sicure.
L'esperto ha osservato come i dati sulle buste paga di venerdì scorso e le aspettative dei tagli Fed abbiano trasmesso maggiore entusiasmo negli investitori. "La nuova configurazione è di buon auspicio per i titoli statunitensi più piccoli, che beneficeranno del miglioramento dell'attività commerciale e del sentiment, nonché di un minore posizionamento degli investitori", ha affermato.
Inoltre, lo strategist ha migliorato la sua visione sui titoli finanziari, che questa settimana daranno inizio al ciclo delle trimestrali con la pubblicazione dei dati di JPMorgan Chase. Wilson invece si tiene alla larga delle azioni a grande capitalizzazione a causa di "un rapporto rischio-rendimento peggiore nel breve termine" e ha declassato le aziende sanitarie e dei beni di consumo di base.
David Kostin di Goldman Sachs è stato anch'egli catturato dagli eccellenti risultati sul mercato del lavoro e si aspetta che "una solida prospettiva macroeconomica guidi gli utili e i margini dell'S&P 500 il prossimo anno". Lo stratega stima EPS per il 2025 a 268 dollari da 256 dollari, riflettendo un aumento dell'11% su base annua.
Per il 2024 ha mantenuto le sue previsioni di EPS a 241 dollari. Kostin ora ha un obiettivo per l'S&P 500 di 6.300 punti per i prossimi 12 mesi, rispetto a 6.000 di una stima precedente. Mentre per fine anno, ha portato le proiezioni da 5.600 a 6.000.
"Continuiamo a credere di trovarci in un contesto buono in termini di risposta del mercato azionario ai dati sulla crescita del lavoro/economia", ha scritto Wilson in una nota. "Il mercato obbligazionario sta diventando meno scettico sull'esito dell'atterraggio morbido, un segnale importante per gli investitori azionari".