Wall Street: ecco perché gli investitori sono tornati a comprare | Investire.biz

Wall Street: ecco perché gli investitori sono tornati a comprare

27 dic 2021 - 08:00

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Mini-rally degli indici americani che si sono portati nuovamente a ridosso dei massimi storici. Vediamo tutte le ragioni dei rialzi e le prospettive per fine anno e 2022

La Borsa americana ha ripreso nuovamente a salire. Le ultime 3 sedute sono state contrassegnate da acquisti da parte degli investitori, che hanno ritrovato fiducia dopo altrettante sessioni di sell-off. Ora l'indice S&P 500 si avvicina nuovamente al massimo storico di 4.743 punti del 22 novembre, il superamento del quale darebbe il segnale importante al mercato che il peggio potrebbe essere alle spalle e si sia ritrovata quella verve ottimistica che serviva.

Anche il Dow Jones e il NASDAQ-100 hanno ripreso a correre, con quest'ultimo osservato speciale per capire se i titoli tecnologici abbiano terminato o meno la benzina alla luce delle attese di aumento dei tassi della Federal Reserve l'anno prossimo.

 

Wall Street: le ragioni della risalita degli indici

La nuova ondata buying che si è scatenata a Wall Street dipende soprattutto dagli aggiornamenti sulla variante Omicron. È vero che 3/4 dei contagiati negli Stati Uniti sono stati infettati dal nuovo ceppo sudafricano, ma gli studi clinici sul virus hanno accertato che il rischio incorso di finire in ospedale è parecchio più limitato rispetto alle mutazioni precedenti.

In sostanza, i ricercatori dell'Istituto Nazionale per le malattie trasmissibili del Sudafrica hanno scoperto che le persone colpite da Omicron hanno una probabilità inferiore del 70-80% di ricovero. Dati suffragati da uno studio dell'Università di Edimburgo e da un altro dell'Imperial College di Londra, che hanno documentato come la variante fosse sì più trasmissibile, ma meno grave. 

Tutto ciò ha fatto tirare un sospiro di sollievo agli operatori di mercato, che temono nuove restrizioni e chiusure delle attività produttive se il virus dovesse continuare a dilagare nel Paese. Un'altra buona notizia è arrivata dalla Food and Drug Administration statunitense che ha autorizzato la pillola anticorpale Pfizer contro il Covid-19 e il trattamento orale di Merck, potenziando l'artiglieria contro questa terribile pandemia.

Un'iniezione di fiducia ulteriori nei mercati è giunta con i dati sul PIL trimestrale cresciuto del 2,3% e superiore alle attese degli analisti che lo davano in aumento del 2,1%. A questo si aggiungono le rilevazioni sulle vendite delle case che mostrano un mercato degli immobili in salute e la fiducia dei consumatori in crescita al di là delle aspettative.

 

Wall Street: cosa attendersi ora

Quindi ormai c'è da aspettarsi il rally di fine anno? In questo periodo festivo la liquidità nel mercato è più limitata, con molti operatori in vacanza per le festività natalizie. È possibile quindi che, salvo notizie deprimenti sul fronte Coronavirus, difficilmente si registreranno bruschi movimenti di mercato. Di conseguenza, è ragionevole pensare che il sentimento rialzista possa durare ancora per qualche giorno.

Se ci si affaccia al 2022 le considerazioni da fare sono altre e non riguardano solo l'evoluzione di Omicron, ma anche e soprattutto i fattori che stanno spingendo le Banche centrali a stringere sulla politica monetaria. Stiamo parlando della crisi energetica, del prezzo delle materie prime e della carenza degli approvvigionamenti. Tutti elementi che andranno a impattare sull'inflazione che in USA ha ormai superato la soglia di tollerabilità della Fed.

Queste dinamiche dovrebbero allentarsi e i prezzi gradualmente scendere a livelli più normali, sebbene al di sopra di quello di guardia dell'istituto centrale a stelle e strisce. Non sufficiente quindi affinché la stretta monetaria non sopraggiunga come previsto. A partire da marzo, Jerome Powell dovrebbe dare avvio a un ciclo di 3 aumenti del costo del denaro, in concomitanza con la fine del tapering sul piano di acquisti mensili dei T-Note e dei mutui ipotecari.

Buona parte di tutto questo è stato già scontato dal mercato, ma ciò che ancora non è metabolizzato è una nuova inversione della Fed se la situazione sul fronte Covid dovesse aggravarsi al punto da spingere l'economia americana a una nuova recessione. In tal caso l'effetto sommario sarebbe incerto, perché da un lato il sentiment degli investitori peggiorerebbe per effetto di una nuova crisi in corso, dall'altro questi si sentirebbero più rassicurati dal sostegno monetario della Banca Centrale, che è stato determinante in tutto questo tempo per far raggiungere nuovi record a Wall Street.

 

 

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