Piazza Affari: performance 2020 degli indici di Borsa Italiana | Investire.biz

Piazza Affari: performance 2020 degli indici di Borsa Italiana

07 gen 2021 - 18:30

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Come sono andati quest’anno gli indici azionari secondari di Borsa Italiana? Chi ha vinto e chi ha perso? Ecco alcuni dati interessanti da tenere a mente nel 2021

Causa pandemia di coronavirus, in un contesto di mercato già difficile a livello congiunturale, il 2020 verrà ricordato come un anno molto complesso per le Borse nonostante il forte recupero messo a segno dai minimi di marzo. Il FTSE Mib ha chiuso il 2020 recuperando quasi tutte le perdite, eppure per l'indice guida di Borsa Italiana l'anno si è chiuso con un bilancio negativo (-5,42%).

Ma focalizzandoci sugli altri indici azionari minori di Piazza Affari come sono andate le cose? Quali performance sono state registrate? Chi ha vinto e chi ha perso nel 2020? Scopriamolo insieme, osservando le performance degli indici secondari e settoriali fornite da Borsa Italiana.


Borsa Italiana: performance degli indici FTSE Russell Italia

Per tutti gli indici secondari di Borsa Italiana le perdite si sono attestate in linea con quelle registrate dal FTSE Mib (tra -5,76% e -5,47%), eccetto per l’indice FTSE Italia Star in positivo di oltre 14 punti percentuali e l'indice FTSE ITALIA Small Cap che si è dimostrato più resiliente chiudendo il 2020 in flessione del 4,58%

 

Indici FTSE Italia Performance 2020
FTSE Italia STAR 14,1
FTSE Italia Small Cap -4,58
FTSE MIB -5,42
FTSE Italia Brands -5,47
FTSE Italia All-Share -5,56
FTSE Italia PIR Mid Small Cap -5,57
FTSE Italia PIR PMI All -5,67
FTSE Italia Mid Cap -5,76

Performance degli indici FTSE Italia (Fonte: Elaborazione Ufficio Studi investire.biz)

 

Analizzando l’andamento degli indici settoriali i risultati sono stati invece più variegati ed offrono un quadro più approfondito. Bene i settori della salute (+31,67%) e tecnologico (+29,50%) spinti dalla crisi pandemica, seguono in positivo anche il settore automotive, beni di consumo, alimentare, moda/prodotti per la casa e per la persona, servizi pubblici, in positivo tra gli unidici e i 17 punti percentuali.

 

FTSE ITALIA – INDICI SETTORIALI Performance 2020
FTSE Italia Salute 31,67
FTSE Italia Tecnologia 29,50
FTSE Italia Automobili e Componentistica 16,92
FTSE Italia Beni di Consumo 15,16
FTSE Italia Alimentari 14,07
FTSE Italia Moda Prodotti per la Casa e per la Persona 11,31
FTSE Italia Servizi Pubblici 11,07
FTSE Italia Prodotti e Servizi Industriali -3,51
FTSE Italia Edilizia e Materiali -3,60
FTSE Italia Industria -3,64
FTSE Italia Servizi Finanziari -9,24
FTSE Italia Commercio -14,96
FTSE Italia Telecomunicazioni -17,24
FTSE Italia Finanza -19,54
FTSE Italia Banche -21,09
FTSE Italia Assicurazioni -22,10
FTSE Italia Media -22,45
FTSE Italia Servizi al Consumo -26,50
FTSE Italia Chimica e Materie Prime -27,44
FTSE Italia Petrolio e Gas Naturale -31,27
FTSE Italia Beni Immobili -31,72
FTSE Italia Viaggi e Tempo Libero -38,47

Indici settoriali FTSE Italia (Fonte: Elaborazione Ufficio Studi investire.biz)

 

Per la stessa ragione, non si può dire lo stesso per il settore dei viaggi e tempo libero – evidentemente penalizzato dalle restrizioni globali - che archivia la peggiore flessione tra gli indici settoriali (- 38,47%), seguito dal settore immobiliare (-31,72%) e dai settori legati al petrolio, industria chimica e delle materie prime, penalizzati dapprima dal crash del greggio visto ad aprile e più recentemente dalla seconda e terza ondata che ha colpito significativamente la domanda della materia prima.

In aggiunta, pesano anche le stime dell'OPEC, l'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, per il 2021: la domanda mondiale di petrolio crescerà di 5,9 milioni di barili al giorno nel 2021, rispetto ai 6,25 milioni della previsione precedente, secondo l’ultimo rapporto mensile. La stima al ribasso della domanda di petrolio per il 2021 riflette l'incertezza circa l'impatto dei nuovi lockdown (e di potenziali ulteriori restrizioni) sull'uso di carburante per i trasporti nei Paesi OCSE nella prima metà del prossimo anno, tenendo comunque conto delle buone notizie sul fronte vaccini.

 

Anche Piazza Affari ha il proprio NASDAQ

Nel 2020 la supremazia dell’indice Nasdaq è stata fuori discussione, con le big tech che hanno mostrato performance straordinarie in un anno complicato come il 2020, nonostante alcuni indici abbiano abbondantemente recuperato e segnato nuovi massimi storici.

Eppure, tra tutti gli indici di Borsa Italiana ad emergere significativamente c’è il FTSE Italia STAR, l’indice dedicato alle Mid e Small Cap che capitalizzano sotto il miliardo di euro. L’indice, composto da titoli chiamati a rispettare particolari requisiti in termini di trasparenza, liquidità e corporate governance, si è sempre contraddistinto per la capacità di sovraperformare il mercato ed ha evidenziando un’ottima resilienza quest’anno.

Questo è principalmente dovuto alla minore dipendenza dai di titoli finanziari a vantaggio di una presenza massiccia di titoli “growth”. Al di là delle dimensioni delle società, la principale differenza tra il FTSE Mib e l’indice STAR risiede nella composizione settoriale, elemento che spiega anche una parte significativa della differenza di performance. L’indice FTSE Mib si caratterizza per un peso rilevante dei finanziari e delle utilities (circa il 55%), mentre questi due settori hanno un peso contenuto sul FTSE Italia STAR.

Per contro, il FTSE Italia STAR presenta un elevato peso dei settori industriale, healthcare e tecnologico (circa il 75%), che invece hanno una limitata incidenza sul paniere del FTSE Mib. Come abbiamo visto nella precedente tabella, sono stati appunto questi due settori a performare meglio quest’anno.

L’indice STAR è quindi esposto a settori a maggior crescita e meno sensibile alle variabili che hanno fortemente impattato la performance dei titoli finanziari negli ultimi anni. Dal FTSE Italia Star arrivano delle eccellenze quali Amplifon, Diasorin e Interpump che – non a caso - hanno dimostrato di essere alcuni dei titoli più performanti del FTSE Mib.

Gli investitori che negli ultimi anni hanno scelto di focalizzarsi sul segmento STAR di Borsa Italiana sono stati sicuramente premiati. Negli ultimi 10 anni l’indice delle società a media capitalizzazione ed alti requisiti ha sovraperformato quello principale, restituendo un valore più che triplo a chi ha puntato su di esso. Questo spiega anche la moltiplicazione di fondi d’investimento specializzati su questo segmento, così come le iniziative a sostegno delle PMI del Belpaese.

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