Ripresa economica e vaccini anti Covid saranno legati a doppio filo nel 2021. Quanto più saranno efficaci e rapidi i secondi tanto maggiore sarà la rinascita dell'economia in tutti i Paesi colpiti dalla pandemia. La sensazione generale è che sia solo una questione di tempo, ma l'anno prossimo sarà quello della svolta.
Ovviamente alcune Nazioni partono avvantaggiate, anche perché nel territorio l'antidoto al Coronavirus ha già cominciato a fare breccia. La Cina è una di queste, però c'è anche da rilevare come coprire una popolazione di 1,4 miliardi non sarà possibile, essendo che la capacità produttiva del vaccino sarà di 750 milioni di dosi entro la fine del 2021.
Gli Stati Uniti invece sarebbero attrezzati per immunizzare i loro cittadini in tempi sicuramente più brevi rispetto ad altri. Per quanto riguarda il resto, molto dipende da una questione organizzativa e burocratica. A tal proposito, probabilmente in Europa, ad esempio, Germania e Gran Bretagna avranno una maggiore fluidità distributiva rispetto all'Italia.
Ad ogni modo, se l'anno venturo porterà il riscatto economico e sociale, cosa succederà nei mercati finanziari? Uno scenario viene tracciato da parte degli analisti della società d'investimento Aberdeen Standard Investments, i quali hanno approfondito le conseguenze della ripresa nelle varie assets class che interessano la finanza.
Azioni: i tecnologici cederanno il passo ai titoli value
Secondo gli esperti, le azioni saranno destinate a crescere, in modo particolare quelle value che sono state particolarmente colpire dalla pandemia e che beneficeranno della ripresa. I settori finanziario, immobiliare, industriale saranno sugli scudi, ai quali c'è da aggiungere quello energetico. Quest'ultimo però risentirà del fatto che lo smaltimento delle enormi scorte di petrolio accumulate in questi mesi richiederà ancora del tempo.
I titoli di questi comparti sono in buona parte sottovalutati, in quanto il mercato non ha ancora scontato a pieno la ripresa degli utili derivanti dal rimbalzo delle attività produttive il prossimo anno. Al contrario le azioni dei tecnologici, che hanno corso tantissimo durante tutta la fase pandemica, subiranno una correzione, soprattutto se riferite a società che non sono adeguatamente strutturate.
Obbligazioni: puntare sui mercati emergenti
La parola d'ordine in questo caso per gli analisti è: mercati emergenti. Storicamente, dopo ogni contrazione di mercato superiore al 2%, i bond dei Paesi di questo settore rimbalzano sempre. Pertanto sarebbe una buona occasione questa per puntare sul rendimento in crescita.
Una certa attenzione andrebbe riservata ai Green Bond, che proprio per le tematiche trattate potrebbero garantire dei flussi di reddito maggiori rispetto a quelli dei mercati sviluppati in questo momento. Inoltre, grazie al sostegno delle Banche centrali, un occhio di riguardo occorrerebbe averlo per le Asset-backed security. Tali strumenti, nonostante siano cartolarizzazioni, oggi hanno un rischio di credito relativamente controllato, ma allo stesso tempo un'ottima possibilità di crescita delle performance.
Valute: biglietto verde sotto pressione
Gli strategist ritengono che le politiche dovish della FED, prolungate ancora per molti anni e senza preoccuparsi troppo dell'inflazione, determineranno forti pressioni sul Dollaro USA, svantaggiandolo nei confronti delle altre monete.
Al contrario, un flusso di denaro sarà indirizzato verso l'Asia e i Paesi emergenti stimolando la domanda delle divise che rappresentano. Questo almeno fin quando la differenza di crescita e di prezzi tra i vari Stati non verrà nel tempo assottigliata.