Le azioni giapponesi sono in rally, con gli investitori elettrizzati dopo l'accordo raggiunto sui dazi commerciali tra gli Stati Uniti e il Giappone. Dal mese di agosto, le merci giapponesi che entrano in territorio americano non saranno più sottoposte a tariffe del 25% come era stato stabilito prima dell'accordo, ma "solo" al 15%.
La notizia è positiva soprattutto per alcuni settori come quello dell'automotive che rappresenta una grossa fetta delle spedizioni nipponiche negli Usa. I titoli del settore, infatti, sono balzati con guadagni a due cifre dopo la notizia, anche perché molti credevano che un'eventuale rivisitazione dei dazi non avrebbe interessato il commercio dei veicoli.
Oggi la Borsa di Tokyo ha chiuso l'ultima seduta settimanale in territorio negativo, sulle prese di profitto dopo due giorni di forte rialzo. L'indice
Nikkei 225 comunque viaggia a 41.473 punti, a pochi passi dal record storico registrato a luglio 2024 di 42.427 punti.
Azioni giapponesi: alcuni segnali da tenere d'occhio
Proprio quel massimo storico però evoca brutti ricordi. Allora, infatti, arrivò un ciclone causato dalla mossa a sorpresa della
Bank of Japan di aumentare i tassi di interesse e dalla lettura di un crollo degli occupati negli Stati Uniti. Tuttavia, in quel periodo,
il responsabile del crollo fu lo yen, perché utilizzato come principale riferimento di finanziamento nelle operazioni di carry trade che prevedevano il contestuale acquisto di dollari Usa e azioni.
La chiusura di molte operazioni legate alla strategia innescò una vendita massiccia di azioni in grado di affossare la Borsa di Tokyo. Oggi il contesto è diverso, ma ciò non toglie che gli esperti di mercato ravvisino alcuni segnali su cui prestare la massima attenzione e che potrebbero innescare un'altra tempesta finanziaria visti i livelli raggiunti dalle quotazioni.
Un primo segnale è dato dai livelli di ipercomprato delle azioni giapponesi. L'indice di forza relativa a 14 giorni del Topix era a circa 79 ieri, al di sopra della soglia di 70 che segna un territorio di ipercomprato. L'indicatore si trovava più meno allo stesso livello nel luglio del 2024, poco tempo prima della disfatta.
Un secondo segnale è il prezzo del benchmark oltre il 5% della sua media mobile a 25 giorni. Rakuten Securities osserva che recentemente questa situazione è stata puntualmente seguita da una forte correzione del mercato.
In terzo luogo, il rally dell'indice Topix non è stato accompagnato da un aumento del fatturato delle aziende, proprio come è avvenuto un anno fa. Questo suggerisce che potrebbe esserci una mancanza di convinzione nel mercato.
Infine, ci sono da tenere d'occhio i multipli. Il rapporto prezzo/utili forward dell'indice Topix è ora vicino ai livelli appena prima del calo dello scorso agosto (15,7 volte rispetto ai 15,87 dell'anno passato). Questo aspetto assume maggiore rilevanza con la stagione delle trimestrali in corso. "Alcune società potrebbe mantenere una prospettiva cauta nel valutare l'impatto dei dazi e la valutazione delle azioni dovrà essere giustificata dagli utili", ha affermato Rieko Otsuka, strategist di MCP Asset Management Japan.
L'esperto ha aggiunto che "il mercato potrebbe affrontare una fase di volatilità dopo i suoi rapidi guadagni mentre ci dirigiamo verso il periodo di pausa estiva ad agosto, quando il volume degli scambi si riduce". Il livello di allerta è alzato anche da Hisashi Arakawa, direttore e responsabile delle azioni di Abrdn Japan Ltd. "Quando il mercato inizia a salire così rapidamente, penso che dobbiamo essere cauti, tenendo a mente ciò che è successo ad agosto", ha detto. "Questa volta, non è lo yen a guidare il rally, ma bisogna sicuramente tenere d'occhio i livelli che abbiamo visto durante la scorsa estate".