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Il future sul DAX è tornato a subire le pressioni dei venditori dopo la pubblicazione dei verbali del FOMC. Vediamo quali livelli monitorare e una strategia operativa
Ieri gli investitori hanno cambiato bruscamente quell’umore ottimistico che ha di recente fatto toccare i massimi all’S&P 500. Le vendite si sono spostate anche in Europa, con il future del DAX che ha iniziato ad arretrare dopo diverse sedute passate all’insegna della lateralità. Se negli scorsi giorni lo stallo tra Repubblicani e Democratici in USA relativamente al nuovo piano di stimoli, l’aggravarsi della pandemia di Coronavirus e l’acuirsi delle tensioni tra Stati Uniti e Cina non aveva spostato più di tanto la voglia di acquisti degli operatori, ci hanno pensato i verbali del FOMC pubblicati ieri sera.
Verbali FOMC: ecco cosa è emerso
Chi pensava che la Federal Reserve fosse avesse tutte le risposte per affrontare la pandemia è rimasto deluso. I verbali del Federal Open Market Committee hanno evidenziato un atteggiamento di cautela riguardo alle misure di espansione monetaria non convenzionali, anche se potrebbero essere utilizzate in caso di necessità.
Non è emersa la volontà di fornire sull’andamento dei tassi di interesse nel breve periodo indicazioni, e a causa dell’andamento della curva epidemica il FOMC ha iniziato a prendere tempo. La delusione degli investitori arriva anche dal fatto che nello scorso meeting sembrava prossima l’introduzione di un vincolo tra indicatori (come l’inflazione) e i tassi di interesse.
DAX: analisi tecnica e strategie operative
Graficamente i prezzi del future sull’indice DAX continuano ad arretrare dopo essere stati respinti dal livello orizzontale a 12.921,5 punti e dalla linea di tendenza ottenuta collegando i 25 dicembre 2018 e quelli del 14 agosto 2019. La zona su cui veleggiano le quotazioni del paniere è particolarmente importante perché una sua violazione concluderebbe la fase di lateralizzazione che si è creata nelle ultime 5 sessioni, aprendo la strada a ulteriori pressioni da parte dei venditori.
Questo avvalorerebbe l’ipotesi che i massimi relativi toccati lo scorso 11 agosto completino un failure swing, segnale di debolezza in cui i corsi non riescono ad aggiornare i massimi precedenti. Lo scenario si completa con la divergenza di inversione bearish evidenziata dall’RSI settato a 14 periodi e con la violazione del canale ascendente evidenziato nel grafico.
Sebbene la tendenza di fondo sia ancora orientata al rialzo, in ottica di trading non sembra esserci un rapporto rischio/rendimento interessante nell’operatività di matrice long. In questo senso, si potrebbero valutare strategie di natura short da 12.820 punti, con stop loss identificabile a 13.100 punti e obiettivo a 12.400 punti. Se le quotazioni dovessero effettivamente arrivare al livello di stop, si avrebbero più probabilità di assistere ad un nuovo incremento di forza da parte degli acquirenti.