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La copertura del rischio cambio è un'attività utile per eliminare una variabile di potenziale oscillazione nel rendimento di un investimento
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La scelta di prodotti Eur hedged e del relativo costo che si va a sostenere per ottenere la copertura non è sempre un concetto chiaro tra gli investitori
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Vi spiego come si forma il costo (o il premio) applicato ad una classica operazione di copertura da rischio valutario
Gli investitori spesso e volentieri quando passano davanti al bancone del supermercato di fondi o ETF fanno una scelta a loro modo di vedere fondamentale: coprire o non coprire il rischio di cambio. In caso di prima opzione la scelta si concentra su prodotti con la dicitura Eur Hedged. La scelta può essere sensata per chi fa speculazione sulla valuta nel breve periodo. Si rivela sostanzialmente neutrale nel lungo periodo come diversi studi accademici hanno dimostrato.
Il concetto che però sfugge a tanti investitori è che la copertura del cambio per un europeo in questo preciso momento storico ha un costo. Costo che è fortunatamente sceso negli ultimi mesi a circa 1 punto percentuale, ma che nel 2019 ha toccato un picco di quasi il 3%. Attenzione, costo che si va ad aggiungersi a tutti gli altri oneri dei prodotti. Già, perché come un nemico invisibile la copertura erode i guadagni (o appesantisce le perdite) di un investimento.
Il primo concetto da tenere bene a mente è che il costo della copertura del cambio è variabile e non statico. Ogni giorno questo onere,che ad alcune condizioni come vedremo può anche rivelarsi un premio, si modifica principalmente per effetto della variazione del differenziale tassi tra zona Euro e Stati Uniti. Se oggi i tassi di interesse americani sono superiori a quelli europei, rendendo la copertura costosa per un europeo, fra qualche anno acquistare un prodotto Eur Hedged potrebbe addirittura contenere un premio aggiuntivo al rendimento. Esattamente ciò che stanno facendo gli investitori americani che acquistano coprendo il rischio cambio Euro ad esempio fondi o ETF che investono in obbligazioni europee.
Ma perché devo pagare si chiede qualcuno? Perché in finanza non esistono pasti gratis ed ora ve lo spiego subito. Supponiamo di poter comprare un titolo di Stato americano sul mercato,naturalmente in Dollari, con rendimento del 2% a scadenza 1 anno. Sarebbe bello prendersi un bel 2% senza rischiare nulla sul cambio. Peccato che per annullare il rischio valutario chi gode dei benefici del 2% di rendimento si impegna a consegnare i Dollari ad un certo livello di cambio fra un anno ad un'altra controparte che si carica del rischio cambio al vostro posto. Tutto questo ha un costo ( come in una tipica copertura assicurativa, quale è) ravvisabile nel differenziale di tasso tra Dollaro ed Euro per un anno. Questo perchè la nostra controparte ha un deposito di Euro che rende zero mentre noi che abbiamo i Dollari godiamo del 2%.
Non vuoi rischiare che le oscillazioni valutarie si portino via tutto il tuo guadagno cedolare? Devi pagare a questo punto un onere per azzerare il rischio. Alla fine entrambe le parti otterranno lo stesso rendimento di mercato. Questo concetto non sempre è chiaro.
Acquistare un titolo americano o un fondo obbligazionario in Dollari coprendo il cambio di fatto vi mette tra le mani strumenti con rendimenti più o meno equivalenti a quelli di un titolo obbligazionario in Euro. La copertura ha senso se ci attendiamo un restringimento del differenziale tassi tra Stati Uniti ed Euro nei prossimi mesi (e quindi in prospettiva costerà meno la copertura), oppure se abbiamo già attivi in Dollari sui quali c’è un guadagno di prezzo e vogliamo frizzare l’utile valutario.
Chi compra invece un titolo e lo copre immediatamente dal rischio cambio non fa altro che acquistare l’equivalente di un titolo con rendimento in Euro. Se poi i tassi di interesse di una certa area valutaria scenderanno allora guadagneremo anche sul prezzo del titolo, a patto che analoga discesa dei tassi non si sia vista anche nei bond denominati nella valuta domestica. Spero di aver chiarito un concetto spesso fonte di discussione tra consulente ed investitore.