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Franco svizzero in deciso rafforzamento nelle ultime settimane;
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La decisione degli Stati Uniti di inserire la Svizzera tra i potenziali manipolatori del cambi ha scatenato la corsa all'acquisto di CHF;
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Tecnicamente siamo entrati in una zona di supporto molto importante di 1.06/1.07.
Il Franco svizzero ha proseguito la sua corsa al rialzo negli ultimi giorni nonostante il venir meno delle tensioni medio orientali e la conclusione dell’accordo Cina – Stati Uniti. Come mai?
La risposta è probabilmente da ricercare nella nuova relazione stilata dagli uffici governativi americani su quali sono i paesi manipolatori dei cambi. Rimossa la Cina dalla black list dei manipolatori valutari in quanto elemento fondamentale di accordo della Phase 1 voluta dai cinesi stessi, è entrata un po' a sorpresa tra i paesi sotto osservazione la Svizzera. Al pari di altri paesi europei come la Germania e l’Italia, il paese elvetico è stato individuato come troppo attivo sul mercato delle valute ovviamente nel tentativo di indebolire il cambio per aumentare la competitività verso l’estero.
Sicuramente la Swiss National Bank ha agito in questa maniera, ma i risultati negli ultimi tempi sono stati alquanto deludenti. Il Franco svizzero si è infatti rafforzato quasi senza sosta da aprile 2019 (quando EurChf si posizionava attorno a 1.15) ad oggi.
Un mercato ben informato ha però cominciato ad acquistare Franchi in modo sempre più corposo e dal 1.10 di inizio dicembre siamo arrivati al 1.07 della settimana scorsa. La SNB non gradirà sicuramente, ma con l’ultima mossa Washington potrebbe aver messo un po' nell’angolo la banca centrale. Intervenire potrebbe confermare le accuse americane. Non intervenire annullerebbe tutti gli sforzi fatti finora. Il mercato deve aver sub odorato questo scenario andando short di EurChf in modo corposo come dimostrano le posizioni lunghe detenute dai non commercials sul mercato dei futures. Il Cot Report mostra a questo punto un eccesso di sentiment positivo che potrebbe essere sfruttato in senso contrarian dai trader.
Tecnicamente siamo infatti entrati in una zona di supporto per EurChf molto interessante. Era dai tempi della potenziale vittoria della Le Pen alle elezioni presidenziali francesi che il cross non scendeva così in basso.
E’ da luglio 2015 che EurChf non entra nella fascia di prezzo 1.062-1.072, una zona di prezzo sollecitata proprio ora.
Come sempre la strategia contrarian deve evitare di prendere il coltello dalla parte della lama mentre sta cadendo. Per questo sarà opportuno attendere nei prossimi giorni prima una fase di stop nella discesa e poi una price action bullish, possibilmente su scala settimanale.
Ricoperto infatti il gap della primavera 2017 non possiamo escludere un movimento ancora più estremo (sono sei le settimane consecutive di calo di EurChf) che possa andare a colpire i minimi di 1.06 del 2016-2017. L’oscillatore RSI settimanale è già in ipervenduto ma come vediamo anche dai casi precedenti questo non esclude un ulteriore affondo di EurChf.
Nei prossimi giorni sarà interessante monitorare con attenzione il comportamento di EurChf e capire quando sfruttare quello che sembra essere un potenziale trade contrarian delle prossime settimane.