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Anche per una ex regina del carry trade come la valuta australiana si avvicina l'era del tasso zero
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La banca centrale ha allertato che prossimo meeting potrebbe vedere una mossa dettata da dinamiche economiche fiacche e da basso tasso di inflazione
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Molto interessante il trading range di EurAud per attivare strategie long-short
La banca centrale australiana ha lasciato invariati i tassi di interesse ma ha fornito un indirizzo dovish che ha indispettito il mercato. Costo del denaro quindi fermo a 0,25% ma il linguaggio emerso apre le porte a future mosse che significherebbero tasso zero. Infatti la RBA ha ribadito con continua a considerare manovre addizionali di easing monetario per supportare l’economia. Il fatto che non siano stati citati i tassi negativi come hanno fatto altre banche centrali escludendoli a priori, lascia pensar che l’opzione non è scartata (vedi il caso della Nuova Zelanda).
Il mercato immediatamente si è messo a speculare su un taglio dei tassi a novembre con il 70% di probabilità implicito nei prezzi. A questa possibile decisione della banca centrale si aggiunge anche l’azione del governo che ha rilasciato un budget di bilancio ambizioso. Il deficit è infatti previsto espandersi al 11% del Pil nel 2021 per un totale di 213 miliardi di Aud. Il rapporto debito Pil dovrebbe salire al 44% entro il 2025, decisamente un livello più alto del 24% 2019. Ci saranno tagli delle tasse e spese infrastrutturali che dovrebbero generare oltre 40 mila posti di lavoro secondo le previsioni del Governo. Il momento è ovviamente complicato per un paese fortemente dipendente dal ciclo economico cinese e delle materie prime di cui è ovviamente uno dei più grandi produttori mondiali.
Non è un caso che il cambio AudUsd ha raggiunto un punto di stallo dopo la vigorosa salita innescata da marzo in avanti. Lo stop è arrivato a ridosso della media mobile a 200 giorni di 0.721 che da tempo impedisce all’australiano di invertire la tendenza. L’Aussie è interessante soprattutto per le prospettive delle commodities. Senza il bull market sul rapporto di cambio pensare ad un’accelerazione nei prezzi delle materie prime.
Ma il grafico più interessante si vede a mio modo di vedere su EurAud. Da maggio in avanti il cross si è mantenuto tra 1.60 e 1.65, guarda caso anche qui la media mobile a 200 giorni. E per i trader che giocano sul trading range l’occasione si fa ghiotta. Anzi doppia. La strategia può già essere impostata. Long con chiusura sopra 1.66 (e se il tappo dovesse saltare le figure di profit sarebbero tante), oppure short fin da subito con lo stop posizionato sul livello sopra citato.
Gli oscillatori farebbero propendere per la seconda ipotesi con un persistere del trading range, ma come sempre il money management impone un piano B che in questo caso genererebbe uno stop and reverse.