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Federal Reserve che per bocca di Powell comunica ai mercati la sua probabile politica monetaria per i prossimi mesi
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Inflazione obiettivo che non sarà più puntuale al 2% ma una media
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Le conseguenze per il Dollaro potrebbero essere negative, ma non fin da subito alla luce di alcune condizioni tecniche
La FED ha rotto gli indugi e deciso di comunicare nel primo simposio di Jackson Hole in era Covid quella che era una decisione attesa: la politica monetaria del 2021.
Preso atto che raggiungere il target di inflazione del 2% in questo momento storico è un'impresa ciclopica da raggiungere, Powell ed il braccio operativo del FOMC hanno deciso di ancorare le aspettative del 2% ad un valore medio e non puntuale. Questo significa che si potrà stare sotto il limite (come ora) o anche sopra per un pò di tempo, senza che i tassi di interesse necessariamente possano venire rialzati.
Per non commettere l'errore del 2018, quando la FED comunicò al mercato ulteriori strette nei tassi per effetto di una tendenza inflazionistica al rialzo e provocando così un calo di quasi il 20% delle Borse mondiali, Powell preferisce a questo punto tenere i tassi bassi per lungo tempo confidando nella riaccensione della fiammella dell'inflazione. Tutto questo passerà poi da un recupero dell'occupazione che anche in questo caso richiederà tempo.
Uno scenario quindi bullish per le Borse azionarie e moderatamente bearish per i bond sui quali comunque la FED manterrà un certo controllo tramite la gestione della curva dei rendimenti. E sul fronte valutario, quali sono le prospettive per il Dollaro americano?
Teoricamente questo scenario dovrebbe essere bearish anche perchè i tassi reali americani subiranno un'ulteriore contrazione nei prossimi mesi per effetto del rialzo nelle aspettative di inflazione. Maggiore inflazione significa anche un peggioramento nella competitività delle merci americane che a quel punto troverebbero nella valvola di sfogo valutaria la loro naturale compensazione.
Nel breve però ho dei dubbi che il biglietto verde supererà la barriera di 1.20. Bisogna digerire il rialzo precedente, il sentiment è eccessivamente sbilanciato a favore dell'Euro per quello che riguarda gli hedge fund ed ora che la notizia è ufficiale il mercato dovrà trovare altri temi per speculare al ribasso.
Tecnicamente il grafico ci mostra ancora una buona pressione sulle resistenze post Jakson Hole, ma credo che nei prossimi giorni non può essere escluso un ritorno in area 1.15/1.16.
Per avallare questa tesi serve il break della media mobile a 20 giorni con la figura teorica di un testa e spalla in formazione che potrebbe aiutare. Short da attivare sotto 1.1750 per chi attende conferme, fin da subito chi vuole entrare contro corrente ma con stop sopra 1.205. Il baratro successivo per il Dollaro sarebbe importante e ci porterebbe attorno a 1.25.