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L'ottavo mese dell'anno è il secondo peggiore per UsdJpy, almeno stando alle statistiche storiche degli ultimi 30 anni
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I tassi reali americani sono inferiori a quelli offerti dai bond giapponesi e questo riduce l'appeal del Dollaro
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UsdJpy ancora una volta ha toccato il supporto di 104.50 senza violarlo. Un segnale importante per i trader
Agosto manderà sicuramente un messaggio molto interessante in chiave tattica sullo Yen giapponese. Sia che questo vada a chiudere al rialzo che al ribasso l’ottavo mese dell’anno tipicamente favorevole alla divisa del Sol Levante. Proprio la settimana scorsa si è chiusa con un pattern non irrilevante su UsdJpy che sembra aver messo in luce l’idea del mercato. Ma di questo ne parliamo tra poco.
Tornando alla stagionalità storica, UsdJpy negli ultimi 30 anni mediamente ha mostrato un profilo ribassista che dura fino all’inizio del mese di ottobre. Da quel momento in avanti sfuma la debolezza del biglietto verde che riprendere vigore in vista del fine anno. Agosto risulta il secondo mese migliore dell’anno (UsdJpy mediamente ha perso lo 0,5% dal 1994 nell’ottavo mese dell’anno).
Questa situazione negli ultimi tempi ha trovato argomentazioni nei deficitari tassi reali americani. Aggiustati per l’inflazione infatti i rendimenti nipponici risultano più vantaggiosi di quelli americani. A questo punto molti investitori del Sol Levante devono essersi chiesti per quale motivo investire accompagnati da un rischio valutario quando il rendimento reale è più basso. Ecco spiegato uno dei motivi che hanno spinto verso il basso UsdJpy.
Ma il grafico su scala settimanale ci dice anche altro. Se ad agosto UsdJpy tenterà ancora una volta di forzare al ribasso 104.50, ma senza successo, avremo di fronte un eccellente indizio bullish per l’ultima parte dell’anno.
Come si vede dal grafico infatti, se è vero che il fascio di medie mobili sta svolgendo da un paio di anni un eccellente lavoro di contenimento, area 104.50 sembra essere una barriera invalicabile che UsdJpy è incapace di abbattere nonostante condizioni favorevoli (vedi massimo storico dell’oro positivamente correlato allo Yen).
Ancora una volta infatti non è arrivata la tanto attesa chiusura settimanale sotto questa soglia che ora comincia a sembrare una maledizione per lo Yen. Una figura di hammer ha segnalato, come a marzo 2020 e ad agosto 2019 (e prima ancora a gennaio), che qui il Dollaro riesce sempre a salvarsi e ritrovare estimatori.
A questo punto come dicevo all’inizio avremo probabilmente a fine mese delle risposte. Uno sfondamento verso il basso archivierebbe questa lunga fase di range aprendo le porte ad un rafforzamento dello Yen molto corposo che andrebbe ad allinearsi con ciò che di buono ha fatto finora l’oro.
Viceversa un nuovo avvicinamento estivo alla barriera inferiore, senza la sua violazione, offrirebbe ai trader una ghiotta occasione per andare long a basso rischio in vista di un autunno a quel punto positivo per il cambio e forse anche per mercati finanziari focalizzati sulle elezioni presidenziali americane con ottimismo.