Negli ultimi giorni la sterlina si è contratta rispetto al dollaro USA dopo aver toccato un massimo di 1,3050 il 17 luglio. La valuta britannica si era rafforzata per via di alcuni eventi che avevano spinto gli investitori a puntare su un rally sostenuto. Uno tra i principali catalizzatori è stato l'esito delle elezioni britanniche del 4 luglio che ha assicurato alla Gran Bretagna un governo stabile sorretto da una larga maggioranza parlamentare di matrice laburista. Il mercato ha apprezzato particolarmente le risultanze dalle urne perché gli ultimi 14 anni dei conservatori al comando della nazione hanno creato più di una turbolenza nei mercati finanziari - Brexit nel 2016 e la crisi dei Gilt nel 2022 - con riflessi negativi sulla sterlina.
Quest'ultima recentemente ha preso slancio nei confronti del dollaro anche perché gli investitori hanno scontato l'aspettativa che la
Federal Reserve tagli i tassi di interesse a settembre dopo i dati su un calo dell'inflazione USA più forte del previsto. Non ultimo ha inciso anche
l'incertezza politica negli Stati Uniti in vista delle prossime elezioni presidenziali di novembre, il che ha indebolito il biglietto verde. Incertezza culminata con il ritiro di
Joe Biden dalla corsa alla Casa Bianca.
Sterlina: ecco perché si sta ritirando
Le prospettive recenti riguardo la sterlina sembrano cambiate. I trader hanno aumentato le scommesse che durante la riunione della Bank of England della prossima settimana, ci sarà un taglio dei tassi di interesse. Stando a quanto risulta dal mercato dei derivati, ora i trader scontano due sforbiciate dall'istituto centrale entro dicembre. I cambiamenti rispetto a qualche tempo fa sono conseguenza proprio dell'attesa che la Fed si muova nella direzione dei tagli a partire già da settembre. Le decisioni della Banca centrale americana hanno un impatto sulle altre economie sviluppate, vista l'importanza del dollaro negli scambi commerciali.
Un abbassamento del costo del denaro da parte della BoE rappresenterebbe "una battura d'arresto per la sterlina", ha affermato Jane Foley, responsabile della strategia Forex di Rabobank. "Penso che ci sarà un po' più di volatilità", ha aggiunto, sebbene "la sterlina possa continuare a salire contro l'euro". Secondo l'esperto uno dei fattori in grado di sostenere la moneta britannica è "la vittoria schiacciante del Labour alle elezioni generali".
Nei giorni scorsi gli strategist di JPMorgan hanno portato l'obiettivo di prezzo sulla sterlina a 1,35 sul dollaro USA entro marzo 2025, ma hanno avvertito che nel breve c'è la possibilità di una correzione a causa "di un deterioramento delle sue prospettive locali, di una capitolazione del fenomeno del carry trade globale o di qualsiasi altro evento di riduzione della leva finanziaria".