Tempo di elezioni in Giappone, ma anche di aggiustamenti nel tiro della politica monetaria che difficilmente vedrà rimuovere l’atteggiamento espansivo a breve termine.
Venerdì scorso Il dato dell’inflazione della città di Tokyo, solitamente un antipasto del dato nazionale, ha fatto emergere come le prospettive di rialzo dei tassi di interesse da parte della Bank of Japan rimane remota.
A settembre il dato "headline" aveva fatto registrare un incremento nella capitale del 2% su base annua, quello "core" è aumentato del 1,6%. La discesa di ottobre nel dato generale all'1,8% è arrivata in simultanea con dati PMI servizi scesi sotto i 50 punti. Due notizie che non fanno certamente pensare ad una BoJ pronta ad alzare il costo del denaro e che non hanno favorito lo yen.
Con il rialzo dei rendimenti decennali americani stabilmente sopra il 4%, lo spread rispetto ai titoli giapponesi è tornato oltre i 300 punti base. Altra benzina sul fuoco delle vendite della divisa giapponese ora vittima anche di una maggiore incertezza politica dopo le recenti elezioni che hanno visto uscire la coalizione di governo perdente.
Forex: EUR/JPY, target da posizionare in zona 170
Siccome l’andamento dello spread tra rendimenti obbligazionari ha una correlazione molto stretta con USD/JPY (si allarga lo spread Usa-Jp sale il cambio), il recente movimento ha spinto di nuovo in alto il rapporto valutario sopra quota 150 e ora è alle prese con il 61,8% di ritracciamento del ribasso precedente posizionato a 153,3.
Un break rialzista di questo livello aprirebbe le porte anche ad un ulteriore allargamento del differenziale di tasso fino ad area 350 punti base, massimi di ottobre 2023 e aprile 2024 con la BoJ a quel punto chiamata ad intervenire per raffreddare le tensioni sullo yen.
EUR/JPY nei mesi di agosto e settembre aveva illuso i compratori di yen tentando di abbattere la media mobile annuale. Un tentativo che si è rivelato una trappola per orsi con una candela mensile “hammer” (lunga coda ribassista e un piccolo corpo in alto nella figura a testimonianza della forza dei compratori di euro) che ha rimesso in gioco EUR/JPY per un ritorno sui massimi.
A ottobre la reazione dell’euro, tornato sopra i supporti e che sui grafici giornalieri formalizza il break dell’ultimo livello di resistenza utile che era posizionato a 163,7.
Superare questa soglia tecnica completa una figura di testa e spalla rialzista con implicazioni bullish non irrilevanti per EUR/JPY. Il target di prezzo è da posizionare in zona 170 con tutte le inevitabili incognite su cosa farà la BoJ di fronte anche alla pressioni politiche che non vogliono uno yen troppo debole.
Il long EUR/JPY può continuare a correre in attesa di sapere chi sarà il prossimo presidente americano. Stop del trade long sotto 163,5.