Protagonista nei mesi scorsi di un rally poderoso, la corona norvegese ha subito la pressione delle vendite negli ultimi giorni. Il ridimensionamento del 10% nel prezzo del petrolio può avere le sue responsabilità, ma considerando che la Norvegia sarà uno dei primi Paesi occidentali ad alzare i tassi di interesse il recente movimento stupisce.
La Norges Bank infatti ha segnalato ai mercati che saranno 4 i rialzi nel costo del denaro nei prossimi 12 mesi, ma il punto è che il cosiddetto “reflation trade” sembra battere in testa. I timori per un nuovo rallentamento dell’economia globale a causa di una pandemia che in seguito alla variante Delta sta assumendo nuove forme sconosciute ed in parte in grado di dribblare i vaccini, fa temere per un rialzo delle commodity nelle forme viste finora come non sostenibile.
Non dimentichiamo che la Corona norvegese è una divisa tipicamente ciclica, che fa bene nelle fasi di mercato meno volatili ed improntate all’ottimismo. Fasi di rallentamento globale combinate a dollaro forte e minori aspettative di inflazione non rappresentano il terreno ideale per la Corona norvegese.
EurNok: cosa dice l'analisi grafica?
Quello che sta cominciando a preoccupare gli analisti tecnici sull’andamento delle quotazioni di EurNok è il ritorno al di sopra della trend line rialzista che guidava il rialzo dal 2017. Questo elemento combinato alla capacità di sfondare verso l’alto la media mobile a 200 giorni di 10.30 di fatto potrebbe aver segnato la fine di una fase positiva per la divisa scandinava cominciata dopo i minimi di 13 contro euro del marzo 2020.
La figura di testa e spalla rialzista completata con l’abbattimento proprio della media mobile tutto sommato aveva un obiettivo di 10.70 praticamente già raggiunto da EurNok. La presenza delle resistenze offerte dai minimi di giugno e settembre 2020 ci fanno pensare come da qui in avanti i venditori di Nok dovranno dimostrare di avere serie motivazioni per abbandonare una valuta tra le più appetibili in termini di carry trade, almeno stando all’esclusivo parametro del tasso di interesse ufficiale.
Vero che il rialzo dell’inflazione a giugno al 2,9% ha reso ancora più negativi i rendimenti reali, ma come detto la Banca centrale ha già fatto capire che non lascerà andare questo parametro economico che trova soprattutto nel mercato immobiliare un importante responsabile, favorito dai tassi zero virgola degli ultimi mesi. L’ultimo dato trimestrale del prezzo delle case ha infatti fatto registrare un incremento del 2,7% dopo il +3,5% del primo trimestre.
Quindi grande attenzione ad area 10.6. Abbattere questo livello proietterebbe EurNok oltre quota 11 confermando ciò che già ho scritto nell’articolo precedente relativo allo yen. I mercati finanziari sarebbero destinati a ballare per tutta l’estate.