Non sembrano essere buone le notizie in arrivo per il dollaro australiano, almeno sotto l’aspetto grafico.
Il dato sull’inflazione ha mostrato un avanzamento dell'1,3% negli ultimi tre mesi del 2021, andando oltre le stime degli economisti e fissando in +3,5% la variazione annuale nei prezzi al consumo.
A questo punto la banca centrale australiana deve prendere atto che il fenomeno è andato ben oltre le attese e i piani di politica monetaria dovranno essere rivisti per arginare un fenomeno che rischia di sfuggire di mano. Nel meeting di ieri la RBA ancora una volta ha ribadito che non c'è fretta di alzare i tassi. Il mercato non ci crede ed ha comprato Aussie.
AUD/USD: il differenziali dei tassi penalizza il dollaro australiano
I tassi forward indicano possibilità concrete di rialzo già nella riunione di maggio e una certezza in quella di agosto. I rendimenti sui tratti più brevi della curva ruotano attorno all'1,5%, confermando come il mercato crede in tale ipotesi. I mercati finanziari hanno però vissuto due fasi avverse all'Aussie.
La prima è quella di una volatilità di mercato maggiore, che solitamente impatta negativamente su valute ad alto beta come il dollaro australiano. La seconda è legata all’atteggiamento più aggressivo mostrato dalla Fed sulla politica monetaria.
Meno liquidità al mercato con la fine del QE, ma soprattutto tre o quattro rialzi dei tassi nel 2022. Siccome l’Australia è in ritardo su questo fronte, il differenziale tassi remerà contro l'AUD nei prossimi mesi. Andiamo a questo punto a vedere la struttura tecnica di AUD/USD, soprattutto il momento critico che sta attraversando.
AUD/USD: analisi tecnica e livelli trading
AUD/USD sta mettendo di nuovo sotto pressione quella zona di supporto di 0,70 che a dicembre e prima ancora a settembre e novembre 2020, aveva arginato il ribasso. Tecnicamente su questa zona ci sarebbe da valutare una strategia di matrice long con un rigidissimo stop loss sotto 0,695.
Uno sfondamento verso il basso di questa soglia di supporto aprirebbe infatti le porte ad un calo verso 0,675 con probabilità più elevata di arrivare fino a 0,65, dove si posiziona il 61,8% di ritracciamento di Fibonacci dell’intero rialzo cominciato a marzo 2020. Il rimbalzo delle ultime ore è apprezzabile.
Viene da chiedersi a questo punto cosa stia cercando di comunicare il dollaro australiano agli investitori. Essendo una valuta tipicamente correlata al ciclo e ai prezzi delle materie prime, la sua debacle fa riflettere. Siamo forse di fronte ad una inaspettata inversione di tendenza nei prezzi delle commodities? Questo significherebbe anche un crollo delle aspettative inflazionistiche (e questo sta già avvenendo in parte nei numeri dell'indice dei prezzi al consumo atteso in USA).
In tal caso, la Federal Reserve sarebbe in ritardo rimuovendo stimoli nel momento meno opportuno. Vedremo cosa succederà, ma un AUD/USD sotto 0,70 non credo che questa possa essere interpretata come una buona notizia per i mercati.