Nella riunione di agosto
la Bank of England ha deciso di mantenere i tassi di interesse fermi allo 0,10%, in linea con le attese degli analisti e ai minimi storici. Solo a gennaio 2020 il costo del denaro era pari allo 0,75%. Rimane uguale anche il programma di Quantitative Easing, aumentato lo scorso giugno da 645 a 745 miliardi di sterline.
Il prossimo appuntamento con la BoE è ora fissato al prossimo 17 settembre.
GBP/USD: analisi tecnica e strategie operative
I prezzi di GBP/USD sono inseriti in una tendenza rialzista da marzo 2020, con i corsi che sono riusciti ad effettuare importanti violazioni come quella del livello orizzontale a 1,26472, espresso dai massimi del 13 aprile 2020, della media mobile semplice a 200 giorni e della linea di tendenza che unisce i top del 12 dicembre 2019 e 8 marzo 2020.
Dopo l’accelerazione dei prezzi avvenuta a luglio il cambio sta cercando di testare la resistenza lasciata in eredità dai massimi del 30 gennaio 2020,
corrispondente all’intorno psicologico a 1,32. Un breakout di tale ostacolo permetterebbe ai compratori di spingersi oltre i top di dicembre 2019, a 1,35146.
Come evidenzia la pendenza della trendline che unisce i minimi del 19 e 22 luglio 2020, l’ultima gamba ascendente messa a segno dai corsi potrebbe
non essere sostenibile nel breve periodo. Questo verrebbe confermato dall’ampia soglia di eccesso di acquisti raggiunti dall’RSI settato a 14 periodi.
In tal senso, un potenziale obiettivo di una correzione sarebbe localizzato a 1,3012 nel breve periodo, dove passa il livello dinamico ottenuto con i top del 13 aprile e 9 giugno 2020. Nel breve periodo si potrebbero quindi
valutare strategie operative di natura short da 1,32. Lo stop loss sarebbe localizzato a 1,3240, mentre l’obiettivo a 1,31. Un target più ambizioso andrebbe invece posto a 1,3040.