Continua la corsa dell’EUR/USD, che continua a venire sostenuto dalla debolezza del dollaro USA raggiungendo i massimi dal 13 maggio 2018. Alcuni analisti evidenziano come la mancanza di un accordo tra Repubblicani e Democratici sul nuovo piano di stimolo a sostegno dell’economia potrebbe supportare la funzione del biglietto verde come bene rifugio, in quanto gli investitori potrebbero essere meno propensi al rischio.
Di un’altra opinione un sondaggio svolto di recente da Bank of America, che mette in luce come il dollaro debole sia il trade preferito del 36% dei gestori intervistati, il 6% in più rispetto ai dati di luglio. Si tratta del dato più negativo da quando il sondaggio ha iniziato a essere redatto. Secondo gli esperti il motivo è parzialmente attribuibile all’erosione del dollaro USA come valuta di riserva.
Di un’altra opinione un sondaggio svolto di recente da Bank of America, che mette in luce come il dollaro debole sia il trade preferito del 36% dei gestori intervistati, il 6% in più rispetto ai dati di luglio. Si tratta del dato più negativo da quando il sondaggio ha iniziato a essere redatto. Secondo gli esperti il motivo è parzialmente attribuibile all’erosione del dollaro USA come valuta di riserva.
EUR/USD: analisi tecnica e strategie operative
Da un punto di vista grafico la corsa dell’EUR/USD di ieri ha permesso ai prezzi di rompere l’ultima resistenza prima di raggiungere la soglia psicologica di 1,20. Con la recente ascesa le quotazioni hanno scongiurato la formazione del triplo massimo a 1,1909, mettendo inoltre le basi per una seconda gamba rialzista. Se la fase ascendente dovesse proseguire oltre 1,20, i compratori avrebbero la possibilità di allungare il passo verso 1,21, dove passa il livello orizzontale espresso dai massimi del 7 settembre 2017.
La violazione di quest’ultima zona permetterebbe agli acquirenti di raggiungere quota 1,2205, dove transita una resistenza statica ereditata dai minimi dell’8 febbraio 2018. Al contrario, un primo segnale negativo verrebbe fornito con la discesa al di sotto della linea di tendenza ottenuta collegando i massimi del 26 marzo e 9 giugno 2020 a 1,1707 e dove passa anche il sostegno orizzontale espresso dai lows del 27 luglio 2020. Se ciò dovesse accadere sarà da monitorare 1,15508, dove passa il livello dinamico disegnato con i top del 23 giugno 2019 e 8 marzo 2020.
Nel breve periodo vi sono però alcuni segnali di allerta, come la divergenza di inversione bearish che si evidenzia sull’RSI settato a 14 periodi. Considerando anche il fatto che una serie di sei barre giornaliere con chiusura positiva ha molte probabilità di venire interrotta si potrebbero valutare strategie di natura short di brevissimo da 1,1925 con stop loss localizzato a 1,1967 e obiettivo a 1,1870.
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