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Dopo il vertice del Consiglio Europeo più lungo della storia, i 27 Paesi membri hanno trovato un accordo sul Recovery Fund. L'EUR/USD non brinda: ecco l'analisi tecnica
Alle 5:31 di questa mattina un tweet del Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha fatto sapere che dopo quasi cinque giorni di trattative, i leader dei 27 Paesi europei hanno raggiunto un accordo sul Recovery Fund.
Il piano prevedrà una potenza di fuoco da 750 miliardi di euro (390 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto e 360 miliardi di prestiti a tasso agevolato), che permetterà di fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
L’accordo ottenuto a fronte del vertice UE più lungo della storia ha visto trovare una risoluzione del braccio di ferro tra i Paesi “frugali” (Olanda, Svezia, Danimarca, Austria e in parte la Finlandia) e quelli meridionali (Italia, Francia, Spagna e Germania). In sostanza, entro il prossimo autunno i Paesi europei dovranno presentare un piano nazionale di riforme, che verrà passato al vaglio dalla Commissione Europea e dal Consiglio Ecofin. Le istituzioni potranno poi dare il via libera alle proposte dopo aver ottenuto una votazione positiva a maggioranza qualificata.
Nessun diritto di veto per i singoli Stati, ma solo la possibilità di discutere i piani di spesa per un periodo più lungo, potendo sospendere l’approvazione per massimo tre mesi. Il “freno di emergenza” voluto dal Premier olandese Mark Rutte è presente, ma in forma light. Da sottolineare infine come il Vecchio Continente emetterà titoli di debito comuni per finanziare dei programmi comunitari.
Accordo sul Recovery Fund: reazione e analisi tecnica EUR/USD
Pochi minuti prima della notizia dell’accordo sul Recovery Fund, le quotazioni dell’EUR/USD avevano raggiunto 1,14694, massimi dallo scorso 8 marzo. Dopo l’annuncio effettuato via social da Michel i corsi hanno iniziato a correggere, veleggiando ora poco sopra la parità, a 1,1450.
La struttura tecnica del cambio è positiva nel medio periodo, con i prezzi che negli ultimi mesi sono riusciti a superare diversi ostacoli di rilievo come, ad esempio, il livello orizzontale espresso dai massimi del 13 aprile 2020, la media mobile semplice a 200 giorni e la linea di tendenza che unisce i massimi del 9 e 22 giugno 2020.
La zona dove stanno transitando i corsi potrebbe però frenare l’avanzata dei compratori, che devono fare i conti con la resistenza statica lasciata in eredità dai massimi del 19 marzo 2019 e con la divergenza di inversione ribassista che si è delineata sull’RSI a 14 periodi.
Nell’eventualità in cui le quotazioni dovessero spingersi al di sotto di 1,1420 si avrebbe un’indicazione di debolezza, con i venditori che avrebbero la possibilità traghettarle verso il test della trendline che unisce i minimi del 21 e 24 giugno 2020. Solo una violazione di tale area creerebbe un contesto caratterizzato da una fragilità più marcata.
Analisi tecnica EUR/USD: la strategia operativa
Sfruttando le indicazioni fornite dall’analisi tecnica, sembra che i prezzi di EUR/USD siano arrivati ad un eccesso di pressione in acquisto che potrebbe essere sfruttato con strategie di natura short da 1,1470. Lo stop loss sarebbe identificabile a 1,1520, mentre il target a 1,1355.