Nel corso della settimana appena trascorsa gli occhi degli investitori sono stati puntati su diverse tematiche. Per quanto riguarda l’Europa, diversi esponenti della BCE hanno ribadito la necessità di continuare con gli aumenti dei tassi. Rimanendo all’interno del Vecchio Continente, è invece da segnalare la recessione tecnica della Germania dopo le rilevazioni sul PIL del 1° trimestre 2023 che hanno segnato un -0,3%, sotto lo 0% del dato preliminare.
Intanto, l’inflazione inglese ad aprile è scesa meno del previsto attestandosi a 8,7%, tuttavia il dato core è rimasto elevato al 6,8%, in rialzo rispetto al precedente 6,2%. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, sono da menzionare i verbali dell’ultimo meeting della Federal Reserve, dai quali è emerso come altri aumenti del costo del denaro siano meno certi, anche se la fine del ciclo di inasprimento o il taglio dei tassi sembrano fuori discussione in un contesto in cui i rischi sull’inflazione sono visti al rialzo.
Sul fronte del tetto al debito in USA, è stata raggiunta una soluzione tra democratici e repubblicani, con i timori su un default al debito del Paese (che aveva portato diverse agenzie di rating a mettere sotto osservazione il merito di credito) che sembrano essere scongiurati.
Gli Stati Uniti restano sotto i riflettori con i dati sul mercato del lavoro
Durante la prossima settimana i riflettori saranno rivolti principalmente ai dati macroeconomici, in particolare saranno da monitorare con attenzione le prime rilevazioni sull’inflazione di maggio (preliminare) di Francia e Germania, attese rispettivamente al 6,5% (dal 6,9%) e al 6,8% (dal precedente 7,6%). Il primo giugno il dato sarà pubblicato anche per l’Eurozona. In questo caso, il consensus Bloomberg vede un 6,3% dal 7% di aprile. Il dato core, senza le componenti più volatili, dovrebbe invece registrare una contrazione più moderata, passando dal 5,6% al 5,5%. Il focus sarà poi da porre sul mercato del lavoro statunitense, quando il Bureau of Labour Statistics pubblicherà le rilevazioni sui Non-Farm Payrolls, sul salario orario medio e sul tasso di disoccupazione di maggio.
Le stime sono per una flessione da 253mila a 180mila dei NFP, per un aumento della disoccupazione da 3,4% a 3,5% e un salario orario medio dal 4,4% al 4,3% su base annuale. Per quello che concerne le Banche centrali, sono attesi gli interventi di Holzmann (30 maggio), Villeroy, Visco (31 maggio) e i verbali dell’ultima riunione della BCE (1° giugno). Per la Federal Reserve sono previsti i discorsi di Barkin (30 maggio), Collins, Bowman, Harker, Jefferson (31 maggio) e Harker (1° giugno). Per il 31 maggio sarà rilasciato anche il Beige Book della Fed. Segnaliamo infine che il prossimo 29 giugno sia Wall Street che la Borsa di Londra saranno chiuse rispettivamente per le festività del Memorial Day e dello Spring Bank Holiday.
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