Venerdì sera, ore 16:00 italiane, i mercati finanziari sembrano aver dimenticato tutte le fatiche del mese di agosto. Dietro le spalle appaiono i timori di recessione che avevano spaventato gi investitori a inizio mese. Il tocco magico che ha permesso tutto ciò è quello del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell.
Nel suo intervento a Jackson Hole il numero uno della Fed ha aperto ufficialmente a un “adeguamento” della politica monetaria al contesto economico attuale. Un contesto che lui stesso si è incaricato di descrivere. “L’inflazione è molto vicina al nostro obiettivo e, dopo una pausa all’inizio dell’anno, i progressi verso il nostro obiettivo del 2% sono ripresi” ha detto con riferimento alla variabile dei prezzi al consumo. “Nel complesso, l’economia continua a crescere a un ritmo solido” ha proseguito rassicurando gli investitori, senza nascondere le difficoltà riscontrate nel mercato del lavoro.
Tuttavia, queste ultime sono il risultato di una normalizzazione da una situazione eccezionale, in cui il tasso di disoccupazione era sotto il 4%. Oggi è ancora a un valore molto basso, il 4,3%. La Fed è comunque attenta ai due mandati e “l’attuale livello del nostro tasso di politica ci dà ampio margine per rispondere a qualsiasi rischio possiamo affrontare”.
Appuntamenti settimana: economia tedesca sotto la lente
Le minute della Federal Reserve, quella della Banca centrale europea e il discorso del presidente Fed, Jerome Powell, a Jackson Hole, hanno disegnato, nella seconda parte della passata settimana, il nuovo scenario per i mercati finanziari. Ora saranno i dati economici a dover confermare la strada indicata dalle due Banche centrali.
A cominciare dall’Eurozona, che vorrebbe evitare un eccessivo indebolimento economico ma deve fare i conti con le difficoltà della Germania. Per comprendere lo stato di salute della locomotiva tedesca, nella settimana entrante saranno diversi i dati economici da monitorare. Il quadro sarà dei più completi con fiducia dei consumatori, PIL nel secondo trimestre, mercato del lavoro e inflazione.
Ricca anche l’agenda degli USA che esordiranno lunedì con gli ordinativi di beni durevoli, proseguiranno martedì con la fiducia dei consumatori, toccheranno il clou giovedì con le nuove richieste di sussidi di disoccupazione e con il PIL del secondo trimestre, per poi concludere venerdì con gli indici di fiducia e inflazione elaborati dall’Università del Michigan e il PCE core.
Oltre alle rilevazioni macroeconomiche, negli Stati Uniti ci sarà il colpo di coda finale delle trimestrali, con la Big tech del momento al centro dell’attenzione. Mercoledì 28 agosto pubblicherà i risultati Nvidia, la regina dei chip per l’intelligenza artificiale. Le attese sono di ricavi a 28,65 miliardi di dollari e un utile per azione di 0,64 dollari. Da segnalare anche i risultati di Salesforce, Crowdstrike e HP, sempre mercoledì,
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