Dopo mesi in cui le notizie in arrivo da Pechino hanno esclusivamente innescato vendite sui mercati finanziari, nell’ultima settimana il Dragone ha permesso ai listini di segnare decisi guadagni.
Dal fronte monetario, la People’s Bank of China ha annunciato di aver tagliato il coefficiente di riserva obbligatoria, il tasso di riferimento a sette giorni e i tassi ipotecari. A stretto giro, il Ministero delle Finanze ha fatto sapere che saranno emessi bond per circa 2.000 miliardi di yuan, pari a 285 miliardi di dollari, per aumentare i sussidi per la permuta e il rinnovo di beni di consumo e per l’aggiornamento di attrezzature aziendali. Prevista inoltre un’indennità mensile di 800 yuan (114 dollari) per figlio, destinata a tutte le famiglie con due o più figli.
Ma non finisce qui: con l’obiettivo di raggiungere il fatidico obiettivo di crescita del 5%, l’ex Regno di Mezzo intende raccogliere altri 1.000 miliardi di yuan per sostenere i governi locali nel ripagamento del debito e aumentare il sostegno finanziario alle piccole e medie imprese.
A beneficiare in maniera più decisa delle misure varate dall’esecutivo del Dragone sono stati quei listini, come il tedesco Dax, e quei settori, come ad esempio il lusso, le cui sorti sono maggiormente legate a quelle della seconda economia mondiale.
Appuntamenti della settimana: Payrolls, inflazione UE e tanto altro
Anche se a spiccare, come ogni prima settimana del mese, sono le indicazioni che venerdì diffonderà il Bureau of Labor Statistics sull’andamento del mercato del lavoro della prima economia, l’ottava si preannuncia particolarmente ricca di spunti. Dal mercato del lavoro statunitense ci si aspetta che la prosecuzione di quel processo di lieve deterioramento emerso dalle ultime rilevazioni lasci alla Federal Reserve la possibilità di continuare a normalizzare le condizioni monetarie.
Ed a proposito di Banche centrali, oggi attenzione alle indicazioni che arriveranno dagli interventi di Christine Lagarde e di Jerome Powell mentre giovedì sarà la volta delle minute delle ultime riunioni di BCE e Bank of England.
I banchieri centrali guarderanno con particolare attenzione alle indicazioni che nel corso dell’ottava giungeranno dai PMI manifatturieri e servizi delle maggiori economie: i primi sono visti saldamente sotto quella quota dei 50 punti che separa espansione e recessione dell’attività economica mentre i secondi dovrebbero confermarsi intorno a questa soglia (anche se a livelli decisamente inferiori rispetto a qualche mese fa).
Altro dato da segnare in rosso sul calendario è quello relativo all’inflazione europea, che domani sarà diffuso in versione “flash”. Dopo che nella scorsa settimana, in pochi giorni, le probabilità di un nuovo taglio nel meeting della BCE in calendario ad ottobre sono passate dal 20 al 60 per cento, queste indicazioni saranno cruciali per capire il futuro percorso che sarà intrapreso dall’istituto con sede a Francoforte.
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