Non si vedono nuvole all’orizzonte al momento per il mercato. Se la pressione sul fronte dell’inflazione sembra esser scemata e messa in secondo piano dagli operatori, la solidità emersa dai dati macroeconomici USA anche la scorsa settimana rappresenta un valido traino al mood del mercato. Un sentiment consolidato anche dagli input arrivati dalle trimestrali a stelle e strisce.
In questo contesto, un ulteriore impulso che ha favorito i nuovi allunghi dei mercati azionari è venuto dalle Banche centrali. In Europa la BCE non ha deluso le attese e ha tagliato il costo del denaro per la terza volta nel 2024, con i -25 punti base annunciati da Christine Lagarde che hanno portato i tassi europei al 3,25%. Pur non prendendo impegni concreti, nelle parole del Governatore della Banca Centrale Europea è stata lasciata aperta la porta a un’ulteriore taglio nel corso del meeting del 12 dicembre.
E se anche l’Eurozona al momento si attende un soft landing come scenario di base, la Cina ha iniziato a gettare le basi per un rilancio della propria economia. Venerdì la PBoC, la Banca centrale cinese, ha dato il via ufficiale ai due programmi di finanziamento che inizialmente pomperanno 800 miliardi di yuan (112,38 miliardi di dollari) nel mercato azionario.
PMI sotto i riflettori
Terza settimana del mese che, come di consueto, sarà caratterizzata dai numeri sul sentiment dei direttori degli acquisti, i famigerati indici PMI (Purchasing Managers’ Index). Giovedì l’appuntamento è con i PMI relativi all’andamento del manifatturiero e del settore servizi di Zona Euro, Stati Uniti e Regno Unito. Nel caso di Eurolandia il dato relativo al manifatturiero è da oltre due anni che si attesta sotto quella soglia dei 50 punti che separa espansione e recessione dell’attività economica mentre l’indice del terziario dovrebbe confermarsi, come ormai accade ininterrottamente da febbraio, in territorio espansivo. Andamento a due velocità anche per i PMI statunitensi (debolezza per il manifatturiero, resilienza per il terziario) mentre guardando all’economia britannica entrambi i dati sono stimati in positivo.
Tra le altre indicazioni macroeconomiche in calendario troviamo i prezzi delle case statunitensi (mercoledì quelli delle case esistenti, giovedì quelli delle nuove), l’indice tedesco IFO ed il dato a stelle e strisce sugli ordini di beni durevoli (entrambi venerdì).
Christine Lagarde parlerà martedì e mercoledì, quando è previsto anche il meeting della Bank of Canada (il benchmark è attualmente al 4,25%) e la pubblicazione delle minute dell’ultima riunione della Federal Reserve. Da lunedì 21 a sabato 26 ottobre sono in calendario gli Incontri annuali del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e del Gruppo Banca Mondiale (WBG).
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