Si scioglie finalmente il nodo sul nuovo CEO di UniCredit: Andrea Orcel è il nuovo Amministratore delegato dell’istituto di credito milanese. Prende il posto lasciato dal francese Jean Pierre Mustier.
Il banchiere romano, dopo l’approvazione del bilancio 2020 prevista per il 10 febbraio, succederà al francese dimissionario, ma potrebbe essere nominato già in settimana in un Cda convocato per l’occasione.
Secondo quanto riferiscono fonti finanziarie, Orcel è stato individuato come nuovo AD superando l’altro “finalista” Fabio Gallia, Direttore generale di Fincantieri ed ex AD di BNL e CDP. Una riunione straordinaria del Cda per la designazione potrà essere convocato già in settimana.
Il nuovo CEO dovrà prendere in mano le redini di un istituto da rimettere in sesto dal punto di vista commerciale per incrementare i ricavi: la perdita attesa per l’intero 2020, secondo il consenso degli analisti diffuso il 25 gennaio dalla banca, è di 2,3 miliardi di euro. Peserebbero in particolare le svalutazioni sui crediti deteriorati stimati in 5,2 miliardi di euro. Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere su di lui.
Nuovo CEO UniCredit: chi è Andrea Orcel
Nato a Roma, il 14 maggio 1963, Andrea Orcel è un banchiere di investimento italiano. Suo padre gestiva una piccola società di leasing e sua madre lavorava per le Nazioni Unite. Orcel ha frequentato il Lycée français Chateaubriand a Roma per la scuola secondaria, su richiesta di sua madre, in modo da poter imparare il francese.
Orcel ha frequentato l'Università di Roma, Sapienza, laureandosi in economia e commercio. Si è laureato con lode con una tesi di laurea sulle acquisizioni ostili. Ha continuato a frequentare la Business School INSEAD a Fontainebleau, in Francia.
Il banchiere romano è considerato una sorta di ragazzo prodigio, uno che ha mostrato fin da subito il suo potenziale in una carriera finanziaria di respiro internazionale. A soli 25 anni, era entrato in Goldman Sachs a Londra e dal 1989 fino al 1992 è stato consulente senior per BCG a Parigi.
Poi, l’ingresso nella banca presso la quale si accaserà per diversi anni: Merril Lynch, di nuovo a Londra. Fra vari capitoli scritti da Orcel presso ML non può non essere ricordato l’affare Antonveneta, che il team del banchiere valutò 10 miliardi di dollari suggerendo a Monte dei Paschi di Siena un’acquisizione strapagata che lasciò un buco nel capitale della banca senese, il valore sarebbe stato infatti sopravvalutato di oltre 2,5 miliardi.
Orcel è noto soprattutto come “deal maker” per aver condotto in porto molte operazioni di M&A nel settore bancario, tra cui quella tra Unicredito e Credito Italiano che diede vita proprio a UniCredit. Dopo 20 anni in Merrill Lynch, Orcel è stato a capo dell'Investment Banking di UBS fino al 2018.
Era poi stato scelto da Santander ma la sua nomina ai vertici della banca spagnola non è mai andata in porto per un contenzioso contrattuale. Secondo Reuters per unirsi a UniCredit, il top manager romano dovrebbe rinunciare alla causa da 100 milioni di euro contro Santander e ad ogni compensazione ancora dovuta da UBS.
Con Unicredit, il suo salario fisso si stima che potrebbe aggirarsi intorno ai 2 milioni di euro. Un deciso sostegno è venuto anche da Leonardo Del Vecchio, altro azionista storico di UniCredit di cui detiene il 2%. Scottati dai ribassi del titolo e dalla discussa gestione Mustier, i soci storici hanno pertanto chiesto al board una scelta che garantisse il rilancio e l'indipendenza dell'istituto.
Le sfide di Orcel a UniCredit
A Orcel spetterà guidare UniCredit in una delle fasi più delicate della propria storia. La banca di piazza Gae Aulenti dovrà per esempio riguadagnare terreno su un mercato italiano già oggi messo a dura prova dalla crisi economica causata dalla pandemia di coronavirus.
Per farlo il nuovo CEO potrebbe rivisitare la prima linea e probabilmente reintrodurre la figura del Direttore generale per guidare con mano ferma la rete commerciale della banca. C'è poi il delicato capitolo del consolidamento: su questo fronte gli scenari sono ancora aperti e a un top manager del calibro di Orcel non mancheranno certamente gli strumenti per analizzare attentamente ogni opzione.
Ci sarà anche il dossier MPS sulla scrivania del nuovo AD, anche se la scelta non è scontata. Non solo perché finora i soci storici non hanno nascosto le proprie perplessità su una fusione con la banca senese ma anche perché, con un governo dimissionario, oggi la capacità persuasiva del Tesoro risulta certamente compromessa.
A qualche azionista non dispiacerebbe un matrimonio con Banco BPM che rafforzerebbe Unicredit in Lombardia. C'è infine chi suggerisce che la nuova Unicredit potrebbe guardare anche al di là del mondo delle banche commerciali, magari a Mediobanca, di cui Del Vecchio è oggi primo azionista al 13% del capitale.
Vita privata
Andrea Orcel è sposato con l’interior designer portoghese Clara Batalim-Orcel con la quale ha una figlia. Ha sposato Batalim nel 2009, all’età di 46 anni, dopo 16 anni di fidanzamento. Ha un cucciolo di husky di nome Flash. Un noto poliglotta, parla correntemente cinque lingue europee: italiano, francese, inglese, tedesco e spagnolo.
È anche noto per la sua preferenza per le cravatte di seta Salvatore Ferragamo. Grande sportivo: il regime di esercizio di Orcel include corsa ad alta intensità, allenamento con i pesi e sci nautico. Suo fratello minore, Riccardo, ha lavorato come banchiere di investimenti con Orcel presso Merrill Lynch alla fine degli anni 2000. È stato nominato vice Amministratore delegato di VTB Bank nel luglio 2013 e ha occasionalmente lavorato con Andrea su accordi reciproci.