Grande attesa per l'evento degli eventi: la riunione del FOMC (Federal Open Market Committee) per la decisione sul tasso di interesse USA. Ritengo che la FED potrebbe sorprendere i mercati, che attualmente si attendono una pausa. Iniziamo commentando il dato del CPI (Consumer Price Index, l'inflazione USA) di ieri nel dettaglio.
Inflazione USA - CPI
Il dato sull'inflazione headline di ieri ha rispettato le aspettative degli analisti: in calo dello 0,9% rispetto al mese scorso, il CPI è sceso al +4%. I mercati hanno esultato e si aspettano una pausa nel ciclo di aumento dei tassi già dalla riunione di stasera. Come spesso accade, però, il singolo dato è soltanto la punta dell'iceberg e per comprenderlo al meglio va "spacchettato" in tutte le sue componenti.
Dal grafico si nota facilmente come sul dato del CPI abbia impattato notevolmente il -11,7% del settore energetico (in particolar modo il petrolio in netto calo del -38% anno su anno). Questa forte contrazione ha praticamente fatto passare in secondo piano l'aumento sia della componente alimentare (+6,7%) che dei servizi (+7%). Non è un caso infatti che l'inflazione Core (esclusi cibo ed energetici) è comunque ancora alta al +5,3% ed è a quella che più fa riferimento la FED.
Andando più nel dettaglio nel settore servizi, si vede come la componente "shelter" (costo mensile delle abitazioni) ed i trasporti abbiano avuto un aumento considerevole del +8% e +10% rispettivamente.
Questo dimostra come l'economia sia qualcosa di molto più complesso di un singolo dato, che va studiato nel dettaglio in tutte le sue parti.
Per questo motivo il compito della Banca Centrale Americana non è affatto semplice perchè da un lato si ritrova una sostanziale diminuzione del comparto energetico ma dall'altra un aumento dei settori cibo e servizi che impattano notevolmente sull'economia reale.
Oltre ai dati menzionati sopra, non dobbiamo dimenticare che la forte decrescita del CPI di questi mesi è dovuta al fortissimo "effetto base" anno su anno (decremento sostanziale dell'inflazione dovuto ad un dato molto elevato del periodo di riferimento precedente) che dovrebbe impattare molto meno già a partire da agosto (mese dal quale abbiamo avuto dati CPI più bassi).
Quindi occhio alla FED e a ciò che dirà Powell stasera perchè, dati alla mano, la lotta all'inflazione non è ancora terminata.
Analisi Tecnica e livelli operativi - EUR/USD
Prendiamo in analisi il cambio dei cambi per eccellenza: la coppia valutaria Euro/Dollaro. È sicuramente lo strumento che più di tutti potrebbe risentire di un ulteriore aumento dei tassi di interesse da parte della FED quindi ci prepariamo per posizionarci Short su strutture tecniche molto importanti su base giornaliera.
Il range di prezzo tra 1,0830$ e 1,0810$ rappresenta la zona di rottura strutturale al ribasso di cui abbiamo trattato negli scorsi articoli; per cui un possibile posizionamento Short può avvenire proprio in questa zona.
Attendiamo ovviamente la riunione di stasera e come il mercato assorbirà l'eventuale volatilità del momento e conferme lato price action.
- Entrata: tra 1,0830$ e 1,0810$;
- Stop Loss: 1,0850$;
- Target 1: 1,0750$;
- Target 2: 1,0700$.