Nonostante le politiche zero-Covid siano state messe da parte da un po' ed il governo stia facendo di tutto per far ripartire il Dragone, l'economia cinese stenta a ripartire. I dati maggiormente preoccupanti arrivano dalle esportazioni e dall'inflazione, ancora incredibilmente bassa. In questo contesto il Rame, che da sempre rappresenta una proxy dell'andamento dell'economia, potrebbe continuare il trend ribassista di lungo periodo.
Cina - Inflazione ed export
La Cina non se la sta passando benissimo dal punto di vista economico. Nonostante gli enormi stimoli fiscali messi in campo dal governo, la tanto annunciata ripresa industriale del post-Covid non ha ancora visto la luce.
La crisi cinese ha radici più profonde e complicate ed andrebbe valutata la situazione nel suo complesso. Proviamo a fornire alcuni dati che, per quel che ci riguarda, riteniamo essere i più significativi.
Partiamo dall'inflazione, che in Cina è a livelli spaventosamente bassi e non accenna a riprendersi. Come mostrato nell'istogramma qui in alto, i livelli segnalati nell'ultimo anno hanno un trend nettamente ribassista, con una crescita (si fa per dire) negli ultimi cinque mesi praticamente neutrale tra +0,2% e -0,3% (+0,1% annuo ad agosto). Un'inflazione a livelli così bassi è pericolosa tanto quanto un'inflazione estremamente alta.
Questa crescita nulla è causata da molteplici fattori interni ed esterni all'economia del paese. Si va dalle difficoltà post pandemia, alla mancanza effettiva di risparmi dei consumatori fino ad arrivare al problema della disoccupazione giovanile oltre il 21%. Attenzione anche all'andamento dell'export.
Un terzo del Pil cinese è legato all'esportazione dei prodotti finiti: per quanto riguarda gli Stati Uniti, l'import dalla Cina è diminuito drasticamente negli ultimi anni, come mostrato dal grafico qui in alto. Il calo è coinciso con l'ascesa dell'industria messicana, favorita dalle rotte della "nuova globalizzazione" o della "deglobalizzazione" (le politiche protezionistiche, la pandemia e le tensioni geopolitiche negli ultimi anni hanno spinto le società a diversificare le forniture privilegiando la minore distanza geografica).
Si tratta di un trend che va avanti dal 2019 ma che ha visto una netta accelerazione proprio nell'ultimo anno. Ne possiamo trarre la conclusione che con meno export verso l'estero, la Cina potrebbe perdere nel tempo la sua sovranità come "cuore produttivo del mondo".
In un contesto del genere, abbiamo notato inoltre che la domanda aggregata totale cinese di Rame, che è la materia prima principale per il settore produttivo, è in netta diminuzione. In termini di importazioni, gli ultimi dati rilasciati evidenziano una riduzione del 12% annuo nell'ultimo semestre.
Una decrescita del genere non si vedeva dal 2019, anno in cui la Cina era alle prese col Covid e quindi con lockdown di fabbriche in tutto il Paese.
Rame - Analisi stagionale
Il Rame, come abbiamo detto, è il metronomo del settore produttivo a livello globale ed è altamente correlato proprio all'andamento della produzione cinese. Quindi una non-ripresa della Cina ci fa pensare ad un Rame debole che potrebbe continuare il suo trend ribassista.
Questo è avvalorato dall'analisi stagionale effettuata tramite lo strumento Forecaster.biz.
Abbiamo preso in considerazione il periodo dal 12 al 30 settembre e ci siamo accorti che il trend è statisticamente ribassista negli ultimi 10 anni. In particolar modo il winrate medio di operazioni short oscilla tra il 70% e l'80% come mostrato nella foto qui sopra. Ancora più interessante è la statistica relativa al ritorno medio per operazione (average return) che oscilla tra 4,1% e 3,8% nell'arco dello stesso periodo.
Queste considerazioni avvalorano ancor di più la nostra tesi precedente di uno SHORT proprio sul Copper (Rame).
Analisi Tecnica - Copper (Rame)
Dai massimi di giugno in area 3,9$-4$ circa, il rame ha perso il 4%. L'andamento ribassista è stato fisiologico in seguito ad una direzionalità short di più ampio respiro che dura ormai dai massimi di marzo 2022. La zona di rotazione tra 3,95$ e 3,8$ si è dimostrata essere un osso duro per il prezzo che, per il momento, non è riuscito a romperla al rialzo.
Fino a prova contraria quest'area è molto interessante per poter costruire degli short e sfrutteremo proprio la candela fortemente rialzista di ieri per poterci posizionare al meglio.
Nonostante un'azione del prezzo giornaliero che ad un primo impatto potrebbe far presagire ad un rimbalzo, attendiamo un ritorno in zona 3,82$ e 3,88$ per effettuare una doppia entrata Short.
Livelli Operativi
- Ingresso 1: 3,82$;
- Ingresso 2: 3,88$;
- Stop Loss: 4,05$;
- Target 1: 3,71$;
- Target 2: 3,61$
Prendiamo in considerazione il range temporale indicato dal Forecaster, quindi terremo aperta la posizione fino ai primi di ottobre.