Mancano poco più di 4 mesi al punto di svolta per il Bitcoin: da novembre debutterà Taproot, definito dalla comunità di cripto investitori come il più importante aggiornamento di sempre per il protocollo della prima criptovaluta per capitalizzazione di mercato (clicca qui per conoscere le prime 10 cripto per market-cap).
Bitcoin: a novembre l’aggiornamento Taproot
Approvato all’unanimità da tutti coloro che sono impegnati nelle operazioni di mining, l’implementazione si completerà a novembre 2021. Taproot è l’ultimo aggiornamento relativo alle transazioni Bitcoin e porterà benefici tangibili a tutto l’ecosistema.
Saranno diverse le novità che verranno introdotte per quanto concerne la privacy e l’efficienza delle transazioni (si passa da Elliptic Curve Digital Signature Algorithm alla firma digitale Schnorr). Inoltre, l’aggiornamento consentirà la gestione degli smart contract.
“Taproot è importante, perché apre un’ampia gamma di opportunità per gli imprenditori interessati ad espandere l’utilizzo del bitcoin”, ha detto Alyse Killeen, fondatrice della società di venture capital Stillmark.
L’ultimo update di Bitcoin prima di Taproot risale al 2017 e fu battezzato “Segregated Witness”. Allora l’appoggio non fu unanime, tanto che si arrivò a parlare di una “guerra civile” come riportato su CNBC.
Il Bitcoin, ricordiamo, è un protocollo che raramente viene aggiornato, dal momento che è molto difficile apportare modifiche ad una rete decentralizzata. Ma quindi, cosa è Taproot nel dettaglio? Cosa cambierà nella struttura del Bitcoin?
Taproot: cosa cambia (in meglio) per il Bitcoin
Proposto a gennaio 2018 dallo sviluppatore Gregory Maxwell e solamente ad ottobre 2020 integrato nella libreria di Bitcoin Core, Taproot – come accennato precedentemente - è l’aggiornamento più significativo dal soft fork SegWit del 2017 ed ha lo scopo di aumentare la fungibilità di Bitcoin, migliorarne la scalabilità e aumentarne la privacy.
Con l’aggiornamento tutte le transazioni appariranno uguali agli osservatori della Blockchain. Per operare su Bitcoin è necessario generare una coppia di chiavi crittografiche, una pubblica e un’altra privata. La chiave privata viene utilizzata per firmare digitalmente le transazioni ed attribuire ad una chiave pubblica la nuova proprietà dei Bitcoin.
È possibile impostare un numero superiore di chiavi private necessarie per spendere dei determinati Bitcoin. I proprietari delle chiavi devono firmare digitalmente la transazione e propagarla alla rete. Taproot risolve la mancanza di privacy e scalabilità aggregando tutte le firme richieste per l’esecuzione di una transazione come un’unica firma e registrando sulla Blockchain solo le parti rilevanti della transazione, riducendo di conseguenza il carico di lavoro e commissioni di transazione grazie all’algoritmo Schnorr.
Le firme di Schnorr sono uno schema di firme crittografico sviluppato da Claus Schnorr, un matematico e crittografo tedesco. Questo algoritmo è rimasto protetto da un brevetto per molti anni, ma nel 2008 è ufficialmente scaduto.
Con questo aggiornamento si consentirà di nascondere completamente l’esecuzione di uno script, in modo da rendere indistinguibili le varie tipologie di transazioni, come l’apertura di un canale Lightning Network o la registrazione di uno smart contract. Insomma, da novembre in poi per Bitcoin si aprirà la strada a progetti considerati prima impossibili.