Nonostante le critiche e la complessità del settore, la DeFi continua la sua lenta e inesorabile scalata verso un sempre più ampio numero di utenti. Vista la quantità enorme di progetti al suo interno cerchiamo di fare chiarezza andando ad analizzare come si divide questo mondo.
Il 24 Novembre 2020 un'importante società di investimenti nel mondo delle criptovalute, Multicoin Capital, ha pubblicato un report sul mondo della DeFi e su come questo si sta evolvendo. Al suo interno troviamo diversi spunti di qualità nonché un’analisi approfondita del settore partendo dalle basi. Cerchiamo di vedere nel dettaglio i vari livelli del mondo Decentralized Finance grazie ad una suddivisione fatta davvero molto bene. Il “DeFi Stack” è composto da 6 macroaree che sono:
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Wallet
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Aggregatori
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DeFi Primitive
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Oracoli
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Layer delle transazioni
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Unità di valore o Stable coin
Unità di valore (Stable Coin)
Sono il livello base da cui parte qualsiasi ragionamento all’interno del mondo della DeFi. Rappresentano l’inizio e la fine dell’ecosistema decentralizzato e ad ogni modo portano, oltre che benefici, anche dei rischi sistemici che è bene conoscere quando si investe nel settore. Le principali unità di valore sono: DAI, ETH, ERC20 Token, Stable coin ancorate al valore del sottostante come USDT (Tether), USDC e WBTC.
Il rischio nel mondo DAI è che il sistema che lo sostiene, ossia Maker, si blocchi e che quindi la Stable Coin perda il suo ancoraggio. Il rischio per USDT è che qualcosa di negativo (censura o blocco dei conti) possa succedere ai conti bancari che sostengono le quantità immagazzinate. Indipendentemente dal motivo, il valore delle unità deve rimanere stabile perché tutti i meccanismi della DeFi si basano su queste coin.
Layer per le transazioni
Oltre ad avere la necessità di un’unità di valore, la DeFi ha bisogno di effettuare un elevatissimo numero di transazioni per funzionare e permettere agli utenti di avere una buona UX. In questi ultimi mesi abbiamo visto come i costi di commissione per convalidare le transazioni sono saliti alle stelle.
Nonostante dal 1° dicembre 2020 partirà la prima fase del progetto Ethereum 2.0, le fee rimangono una spina nel fianco di questo settore. Per questo esistono diversi progetti e soluzioni che sono sviluppate da diversi team per migliorare la capacità di transazioni su Ethereum aggiungendo un layer secondario (come Lighting Network per Bitcoin). Esempi in tal senso sono: SKALE, StarkWare, Optimism e Aztec.
Oracoli
Dopo i layer per le transazioni ci sono gli oracoli, che sono un altro settore fondamentale per tutto il mondo della DeFi. I prezzi che molto spesso si vedono all’interno delle piattaforme citate in questo articolo derivano da input esterni dati da oracoli che descrivono il mercato. Anche negli oracoli esiste il concetto di rischio in quanto, essendo per la maggior parte centralizzati, creano un Single Point of Failure che può portare alle liquidazioni nei protocolli, ad esempio, di Lending.
I livelli appena descritti fino a questo punto sono fondamentali per tutti quelli successivi. Le Stable Coin, le transazioni e gli oracoli sono le fondamenta su cui tutto il sistema DeFi si fonda. I servizi di oracoli più importanti sono: Chainlink, Band Protocoll, UMA, Nest, Coinbase e Maker.
DeFi Primitive
In questo strato troviamo tutte le più importanti piattaforme nel mondo della DeFi. Molto spesso questo livello viene sintetizzato con termini come Yield Farming o Liquidity Mining. Questi protocolli non si posizionano in una gerarchia ma insieme comprendono il nucleo della Decentralized Finance. Ogni protocollo può essere utilizzato singolarmente o in concomitanza con altri per aumentare i profitti ma esponendo necessariamente l’utente a diversi rischi. In questo livello troviamo:
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Lending Protocols (Compound, Aave, Yield, CREAM)
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AMM Pools (Uniswap, Curve Finance, Balancer, Bancor, mStable)
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Derivates Network (MCDEX, Synthetix, Potion Labs)
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Orderbook Exchange (0x, Loopring, Serum)
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Asset Management (Set, dHEDGE)
Aggregatori
Questo tipo di protocolli vivono al di sopra dei Primitive e sono degli aggregatori per la domanda e l’offerta. Queste piattaforme forniscono agli utenti degli Smart Contract un modo per interagire col mondo Ethereum e della DeFi in maniera più consapevole aiutandoli ad “estrarre” i migliori rendimenti in un contesto così complicato.
Sono esplosi letteralmente nell’ultimo periodo grazie alla loro capacità di massimizzare i profitti degli utenti che li utilizzavano. Ovviamente, come già spiegato nell’articolo del Liquidity Mining e di yearn.finance, più c’è la possibilità di guadagnare e più ci sono dei rischi. Se uno dei protocolli sottostanti fallisce l’utente rischia di perdere i propri fondi. Alcuni esempi per tali piattaforme sono:
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Supply-Side Aggregatori (yearn.finance, APY.finance, Harvest)
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Demand-Side Aggregatori (Matcha, Inch Exchange)
Wallet/Frontend
I portafogli e le piattaforme di Frontend si posizionano nel gradino più alto del mondo DeFi in quanto hanno il compito di migliorare l'esperienza dell’utente in un mondo ancora frammentato e con dinamiche sottostanti non semplici. Questi progetti competono principalmente sul design, assistenza clienti, facilità d’uso e localizzazione. Servono principalmente per l’acquisizione clienti e possono essere divise in 3 categorie:
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Wallet digitali (Metamask, imToken, Bitpie, Exodus, TrustWallet)
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Relayers (Tokenlon, Dharma, PoolTogether)
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Front ends (DeFi Saver, Zerion, Zapper, Argent, Instadapp)