Prima di quella che stiamo vivendo in queste settimane, Bitcoin non ha mai attraversato una crisi finanziara. E questo non è certo rassicurante data la situazione attuale, con i crolli giornalieri delle Borse e paure a livello mondiale. Analiziamo per un momento la situazione, cercando di estraniarci per un momento da questi giorni di tumulto e di forti emozioni. Ricordiamoci che Bitcoin ha la caratteristica di essere una (cripto)valuta che non può inflazionarsi in quanto il numero di BTC minabili è limitato. Le altre valute che conosciamo e utiliziamo quotidianamente come l'euro, il dollaro, franco svizzero etc. possono essere manipolate facilmente attraverso le banche centrali, che possono aumentare l'offerta di queste monete a secondo di ciò che ritengono più giusto fare per stimolare l'economia.
Bitcoin: una crisi che mette alla prova il futuro della criptovaluta
Detto questo, Bitcoin sembrerebbe essere uno strumento per proteggerci dalla costante inflazione di queste monete e capace di salvaguardare il potere d'acquisto. C'è anche da tenere conto che il Bitcoin, per come funziona adesso, non potrebbe sostituire la moneta che utiliziamo nella quotidianità. Il costo di transazione e la capacità della blockchain rendono impratiche e troppo costose le compravendite di beni e servizi poco costosi che necessitiamo nell'immediato. Sembrerebbe quindi uno strumento che potrebbe mantenere il valore del proprio patrimonio nel lungo periodo, esattamente come l'oro, senza però gli svantaggi di uno strumento "fisico". Tornando al presente, il momento in cui ci troviamo adesso potrebbe essere cruciale per il Bitcoin: l'attuale stato di crisi potrebbe essere un periodo decisivo per il futuro di BTC in quanto la criptovaluta dovrà dimostrare, come l'oro, di poter mantenere il valore nel tempo. Soprattutto in questo periodo in cui tutte le maggiori banche centrali stanno immettendo liquidità e tagliando i tassi d'interesse, rischiando così di inflazionare pericolosamente i nostri risparmi e potere d'acquisto.
Bitcoin: la rottura della media mobile a 200 periodi complica il quadro tecnico
Dal punto di vista tecnico è interessante vedere come sul grafico settimanale la media a 200 periodi abbia retto egregiamente negli ultimi anni anche anche a fine 2018 quando Bitcoin aveva raggiunto un minimo di 3.200 dollari per unità. Ciò che mi spaventa è che ora questo supporto mobile è stato rotto, proprio domenica scorsa, con la chiusura della candela al di sotto della media a 200 periodi. Oggi sembrerebbe anche che ci sia stato il retest della media mobile portandomi a pensare che Bitcoin sia solo all'inizio dei possibili ribassi che ci attendono nel medio e forse anche lungo periodo.