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Analizziamo quattro criptovalute per capire a che punto siamo dopo la severa correzione di settembre;
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Nel 2020 Litecoin, Ripple, Bitcoin ed Ethereum hanno ottenuto performance molto diverse tra loro;
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Il filo conduttore che lega le quattro criptovalute è l'arrivo su supporti critici. Ripartenza o abbandono del bull market?
Il mondo delle criptovalute ha deciso di prendersi una pausa dopo la corsa cominciata lo scorso marzo. In questo contesto, ci sono valute digitali che tutto sommato mantengono un’impostazione interessante ed altre che danno l’impressione di essere in difficoltà. Ne analizzeremo quattro nell’articolo di oggi. Bitcoin, Ethereum, Ripple e Litecoin. Nessuna di queste da inizio anno ha un saldo negativo ma c’è chi si è mosso come una tartaruga (vedi Litecoin con +18%) e chi invece come una lepre (Ethereum con +180%). Queste distorsioni si notano anche a livello grafico: vediamole insieme.
Litecoin: analisi tecnica
Dopo la caduta di marzo le quotazioni del Litecoin non sono mai riuscite a riprendersi veramente. Il minimo è arrivato attorno a 35 dollari mentre ora siamo appena sopra 50 dollari. Come vediamo dal grafico la correzione degli ultimi giorni rischia addirittura di mettere a rischio una trendline rialzista la cui pendenza appare comunque piuttosto blanda.
Ripple: analisi tecnica
Poco sopra Litecoin in termini di performance troviamo Ripple. Una delle criptovalute a più alta diffusione commerciale soprattutto nel settore finanziario e che per bocca del suo management vorrebbe diventare la Amazon delle criptovalute. Per il momento però la valuta digitale deve cercare di dare continuità ad uno sviluppo che dopo la rottura della trendline ribassista avvenuta lo scorso agosto era sembrato molto promettente. Purtroppo siamo ritornati sul punto di violazione: o si riparte da qui o per Ripple la situazione rischia di diventare complicata.
Bitcoin: analisi tecnica
Passiamo a Bitcoin. Indubbiamente la violazione dei 10.000 dollari aveva fatto ben sperare gli operatori rialzisti. Fino a quando questo livello di resistenza (ora supporto) reggerà non c’è motivo di uscire dalla criptovaluta più capitalizzata al mondo. Da qui però serve una ripartenza vigorosa.
È fuori discussione che una perdita di quella che risulta essere anche una soglia psicologica rappresenterebbe per Bitcoin una mazzata che metterebbe in seria discussione quel ruolo di anti monete fiat proprio adesso che la FED ha garantito tassi bassi per chissà quanto tempo. I trader qui hanno la possibilità di andare long, ma assicurandosi stop loss molto ravvicinati perché credo che sotto 10.000 dollari siano posizionati parecchi ordini short.
Ethereum: analisi tecnica
Infine Ethereum. In questo caso la condizione è simile a quella di Bitcoin pur venendo da un rally decisamente più importante ma soprattutto dalla formalizzazione di una figura di doppio minimo a 100 dollari. Dopo il salto di 330 dollari siamo praticamente tornati sui supporti. Considerando che l’obiettivo del movimento è stimabile in 550 dollari, qui si potrebbe valutare il buy anche in questo caso con uno stop a 280 dollari.