Le azioni della società britannica di trasferimento di denaro Wise stanno scendendo di circa il 10% alla Borsa di Londra, ma sono arrivate a perdere oltre 20 punti percentuali a seguito della presentazione dei conti per l'intero anno fiscale terminato a fine marzo 2024. La società ha registrato una crescita dell'utile netto strepitosa grazie ai guadagni di efficienza che hanno permesso di ridurre i prezzi. La guidance però è stata deludente, con il gruppo che ha previsto un profitto basso e un piano di spesa corposo per aumentare i clienti.
L'amministratore delegato dell'azienda Kristo Käärmann ha affermato che il 2024 è stato un altro anno di forte crescita per Wise e ha riferito che la società sta investendo nell'infrastruttura e nell'esperienza dei clienti per "servire il più possibile l'enorme mercato dei pagamenti transfrontalieri e ridurre ulteriormente le commissioni".
Wise: i conti del 2024
Nel 2024 Wise ha realizzato ricavi complessivi per 1,05 miliardi di sterline, in crescita del 24% rispetto agli 846,1 milioni di sterline del 2023. Tale crescita è stata possibile grazie all'aumento del 29% su base annua a 12,8 milioni dei clienti attivi serviti, spostando 118,5 miliardi di sterline (+13% anno su anno) oltre confine.
L'utile al netto delle imposte è salito del 226% a 354,6 milioni di sterline in confronto ai 74,3 milioni dello scorso anno. La straordinaria performance è il risultato di un incremento del numero dei clienti, dell'adozione di account e dell'aumento dei tassi di interesse. Il free cash flow in un anno è passato da 156 a 486,6 milioni di sterline, registrando una crescita del 212%.
Una brutta guidance
A deludere gli investitori sono state le prospettive dell'azienda per l'anno fiscale 2025. Wise stima un utile sottostante CAGR che cresce tra il 15% e il 20% (20-25% se si tiene conto della sovraperformance nel 2024 che ha portato a riduzioni dei prezzi all'inizio del 2025). La previsione è ben al di sotto della crescita del 31% dell'ultimo esercizio fiscale. Per quanto riguarda il margine ante imposte sottostante, nel medio termine la società prevede un intervallo compreso tra il 13% e il 16% (equivalente a un margine EBITDA rettificato sottostante del 20-23%), inferiore di gran lunga all'aumento su base annua del 229% dell'ultimo anno.
Secondo l'analista di Jefferies, Hannes Leitner, la guidance sugli utili è stata "deludente e ha creato incertezza" a causa dei maggiori investimenti previsti dall'azienda per accrescere il numero dei clienti e i volumi di pagamento. Tuttavia, questo consentirebbe nel lungo termine al gruppo di "diventare un leader globale nei pagamenti". In definitiva, "il vincitore in questo mercato sarà l'azienda con i prezzi più bassi, il prodotto più veloce, la copertura più conveniente e più ampia", ha affermato l'esperto.