Anche Walt Disney è in prima linea nel campo dell'intelligenza artificiale. Il gigante americano della cinematografia ha creato internamente un gruppo di studio per vedere come la nuova tecnologia potrà essere applicata in tutti i vari segmenti dell'intrattenimento: i parchi a tema, il reparto ingegneristico, il Walt Disney Imagineering, la televisione a marchio Disney e la pubblicità.
Il gruppo è stato lanciato all'inizio di quest'anno e ha lo scopo di formare partnership con startup tecnologiche specializzate nel settore. "Le società di media legacy come Disney devono capire l'intelligenza artificiale o rischiare l'obsolescenza", ha riferito un legale interno alla società che secondo fonti giornalistiche ha preferito rimanere in anonimo vista la delicatezza della questione. A suo avviso, lo sviluppo dell'AI (Artificial Intelligence) servirà per controllare i costi crescenti della produzione cinematografica e televisiva, che richiedono rendimenti sempre più alti al botteghino per raggiungere il break-even.
Inoltre, secondo altri fonti vicine alla società, l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare l'assistenza clienti e attivare nuove interazioni. Tuttavia, l'azienda rischia di scontrarsi con il mondo che gravita intorno a Hollywood, composto da attori, registi e sceneggiatori che vedono nell'AI una minaccia effettiva per i posti di lavoro.
Walt Disney: i passi fatti sull'intelligenza artificiale
Walt Disney è stata sempre molto propensa a investire nell'innovazione tecnologica, fin dalla sua nascita. Da quando Bob Iger si è insediato come amministratore delegato per la prima volta nel 2005, l'azienda ha preso una posizione netta per cercare di essere all'avanguardia proprio dal punto di vista tecnologico.
Nel 2008 Disney ha iniziato una collaborazione con le migliori università tech di tutto il mondo, partecipando al finanziamento di laboratori di ricerca e sviluppo presso lo Swiss Federal Institute of Technology di Zurigo e la Carnegie Mellon University di Pittsburgh, in Pennsylvania.
L'intelligenza artificiale, insieme all'apprendimento automatico e al visual computing, è estata esplorata per la prima volta in Svizzera creando esseri umani digitali e personaggi di fantasia che imitavano attori. L'utilizzo era per aumentare gli effetti digitali e non per sostituire gli esseri umani nelle scene. "Fondamentalmente fanno ricerche su qualsiasi cosa basata sulla cattura delle prestazioni degli esseri umani, creando volti digitali. Alcune di queste tecniche saranno adottate dalle entità Disney", ha affermato Hao Li, amministratore delegato e co-fondatore di Pinscreen - società americana che crea avatar virtuali basati sull'AI - che ha lavorato con la Disney mentre era studente a Zurigo dal 2006 al 2010.
Lo scorso anno, Disney Imagineering ha fatto sapere di alcune iniziative dell'azienda per creare personaggi basati sull'intelligenza artificiale che rispondevano alle domande su uno schermo video. Ciò avveniva attraverso il droide di cabina D03-09 nell'hotel Star Wars Galactic Starcruiser. "Non solo è un grande personaggio con cui interagire e sempre disponibile nella tua cabina, che penso sia molto bello, dietro le quinte è anche un pezzo di tecnologia molto interessante", ha detto all'epoca Scott Trowbridge, dirigente di Imagineering.
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