Molti investitori stanno aspettando il classico rally di Natale che sovente si verifica a Wall Street a dicembre. È stato nominato così, perché in questo periodo arrivano regali ben graditi sottoforma di rialzi delle azioni. Ma niente avviene per caso: nell'ultimo mese dell'anno negli Stati Uniti, i fondi pensione vengono ricaricati e buona parte di questo denaro va a finire in Borsa. Inoltre, dicembre è un mese molto forte per parecchie aziende che incrementano le vendite durante le festività.
Quest'anno l'S&P 500 tra ottobre e novembre ha cumulato un rialzo del 13,79%, ma a dicembre ha perso terreno finora,
con la gran parte delle sedute in rosso. L'euforia dei giorni susseguenti ai dati sull'inflazione USA dello scorso mese si è un po' affievolita e ora il mercato è in attesa di vedere cosa succederà nella prossima settimana, quando il Bureau of Labour Statistics rilascerà i dati sull'IPC di novembre e la
Federal Reserve si riunirà per decidere sui tassi d'interesse e sulla politica monetaria per i prossimi mesi. Sullo sfondo vi è sempre la
minaccia di una recessione in arrivo che sta turbando il sentiment degli investitori.
Wall Street: rally di Natale a rischio?
Se dicembre non è nato sotto una buona stella, significa che il rally di Babbo Natale è a rischio? Gli strateghi di Wall Street non sono molto ottimisti al riguardo. Tra questi vi è Nick Colas, co-fondatore di DataTrek Research. Un parametro che sarà sotto osservazione riguarda la volatilità, secondo l'esperto. L'indice
VIX sta uscendo da un minimo e si attesta intorno a 22 punti, ben al di sotto del massimo di 36,5 punti del mese di marzo.
La strategia di DataTrek è quella di "alleggerire quando il VIX arriva a 20 per ridurre il rischio di essere troppo esposti alle azioni in un mercato in calo". Colas, in una recente nota ha affermato che "dicembre potrebbe finire per essere un mese in rialzo, come spesso accade, ma potrebbero esserci punti di ingresso migliori man mano che il VIX si avvicina a 28".
Il problema sarà quello di individuare le opportunità, essendo che i settori in declino in questo mese sono diversi. A parte quello tecnologico, costantemente in sofferenza in questo 2022 che volge al termine, anche altri risultano claudicanti. Ad esempio l'energetico, per la maggior parte dell'anno in grande spolvero, è sceso del 6,5% a dicembre, mentre il settore dei beni voluttuari, finanziari, tecnologici e dei servizi di comunicazione sono diminuiti di oltre il 4%. In questo quadro a tinte fosche, vedere l'ennesimo regalo di Natale è un esercizio un po' più difficile rispetto ad altri anni, per quella che è stata tutta la storia del 2022. Ma si sa che il mercato è imprevedibile e a volte riserva sorprese impensabili prima.