Le oscillazioni selvagge a Wall Street della scorsa settimana hanno indotto molti investitori a ricorrere alle opzioni. Secondo i dati compilati da Bloomberg, negli ultimi giorni le call sull'indice S&P 500 sono risultate ai minimi degli ultimi anni rispetto alle put, il che significa che i trader hanno voluto coprirsi dal crollo dei mercati. Ora la volatilità implicita delle opzioni è scesa rispetto ai picchi della precedente ottava, ma si mantiene sempre al di sopra del livello medio degli ultimi 16 mesi. Ciò rende più costose le opzioni in confronto a qualche tempo fa ed è per questo che gli specialisti di tali derivati mettono in campo delle strategie più complesse per prendere vantaggio dai movimenti di mercato limitando il rischio, ma allo stesso tempo anche gli esborsi per i premi da pagare per le opzioni.
Opzioni: le strategie a Wall Street
Ma quali strategie possono essere attuate in questo momento a Wall Street con le opzioni per cogliere il rimbalzo delle azioni? Christopher Jacobson, co-responsabile della strategia sui derivati presso Susquehanna International Group, punta su un vertical spread con le call. Si tratta di un'operazione dove si acquista un'opzione call e se ne vende un'altra alla stessa scadenza e con strike price differente. In questo modo, il premio pagato per l'opzione acquistata è compensato in parte dalla somma incassata dall'opzione venduta.
Tuttavia, il guadagno è limitato, quindi in caso di rally bisogna rinunciare a una buona parte dei profitti potenziali. È però limitata anche la perdita - alla differenza di premio tra le due opzioni - qualora i mercati azionari dovessero affondare. "Abbiamo esaminato gli spread call, un modo per ottenere un'esposizione a un rimbalzo senza assumersi il rischio di ribasso", ha affermato Jacobson.
Secondo Rocky Fishman, fondatore della società di analisi dei derivati Asym 500, "le opzioni call a due o tre settimane potrebbero essere un modo sicuro per ottenere una certa esposizione a un rimbalzo. E anche la vendita di put per le call buy si allinea bene".
Gli appuntamenti di agosto
Nonostante la stagione estiva e una liquidità in netto calo, ci sono almeno tre eventi che potrebbero agitare i mercati azionari in questo mese di agosto.
Il primo è la
lettura dei dati sull'inflazione americana il 14 agosto. Le aspettative sono per un indice dei prezzi al consumo fermo al 3%, ma alcuni temono che un inasprimento oltre quella soglia potrebbe indurre la
Federal Reserve a essere meno accomodante durante la riunione del 17-18 settembre, alimentando nuovamente lo spettro della recessione negli Stati Uniti.
Un secondo appuntamento da seguire è
l'intervento del presidente della Fed, Jerome Powell, al simposio di Jackson Hole il 23 agosto. Nell'occasione, il governatore di Washington probabilmente darà delle indicazioni su come ritiene stia andando realmente l'economia americana in questo momento e se si rende necessario un taglio dei tassi di interesse più forte di quello preventivato. Dopo il crollo del mercato del lavoro nel mese di luglio, molte banche hanno chiesto alla Banca centrale di abbassare il costo del denaro di 50 punti base nel prossimo meeting, ma i funzionari della Fed per ora hanno frenato.
Il terzo evento da non perdere è la trimestrale di Nvidia il 28 agosto. Qui la tensione è alta, perché dai numeri del colosso dei chip si potrà capire se l'intelligenza artificiale sta realmente portando ai risultati sperati oppure se siamo di fronte a una bolla gigantesca. Tutto ciò soprattutto alla luce delle ultime trimestrali di Alphabet e Microsoft che hanno deluso su questo fronte.