A Wall Street vi è il detto che in Borsa si sale dalle scale e si scende con l'ascensore. Questa affermazione è vera, ma trasmette agli investitori, sia dilettanti che professionisti, un messaggio a volte sbagliato. In pratica, negli anni si è costruito il concetto che, a differenza dei mercati rialzisti, quelli ribassisti siano faccende lunghe e intricate che richiedono molto tempo e fatica prima di risollevarsi. In realtà, è vero il contrario.
Le recessioni in genere sono acute ed estremamente dolorose, mentre quando il mercato azionario cresce lo fa in maniera lenta e costante. Ma la durata delle due situazioni è nettamente sbilanciata a favore dei trend al rialzo.
Il problema di fondo è che gli accadimenti negativi colpiscono dal punto di vista emotivo in maniera molto più incisiva di quelli positivi. Ed è per questo che un investitore tende a traumatizzarsi dei dolori e dei dispiaceri in Borsa e a dimenticare in fretta i successi conseguiti. In questo subentra un fattore psicologico micidiale, che ha a che fare con la natura umana.
Quando si sta perdendo denaro, si è riluttanti all'idea di aver sbagliato le proprie valutazioni e si aspetta troppo per uscire da una posizione costruita male, facendolo solo in preda al logoramento quando i prezzi sono troppo bassi. Al contrario, allorché si sta accumulando capitale, si freme dalla voglia di monetizzare il profitto conseguito, spesso perdendo grandi opportunità in un mercato in crescita.
Wall Street: come si sono comportati i mercati ribassisti e rialzisti
Osservando in maniera fredda e lucida quanto accaduto a Wall Street dal 1900 a oggi, la realtà è molto chiara: i mercati ribassisti sono brevi, scuotono gli animi degli investitori, ma sono brevi. Sovente durano meno di 12 mesi e non hanno nemmeno impatti disastrosi sull'economia. Quelli rialzisti, invece, hanno una traiettoria più lunga e si trascinano anche per un decennio.
Ciò che alimenta i due mercati è purtroppo spesso un comportamento irrazionale degli operatori. Nelle fasi ribassiste, questi tendono a vendere in preda al panico anche se i prezzi sono talmente bassi da sottovalutare pesantemente il valore delle società. Nelle fasi rialziste, si lasciano guidare dall'euforia spesso ingiustificata, senza cioè che i prezzi di mercato corrispondano al reale valore delle aziende.
La paura e l'avidità, insomma, dominano l'animo dei trader e determinano un andamento a Wall Street non sempre rientrante nei canoni della logica. Quello che però è possibile osservare, si ribadisce, è che la paura non dura molto, a differenza dell'avidità. La tabella che segue illustra tutti mercati ribassisti e rialzisti dall'inizio del secolo scorso e la loro durata.
Come si può osservare, eccezion fatta per la
Grande recessione del '29, allorché l'agonia si trascinò fino al 1933,
i mercati ribassisti non sono mai durati più di 24 mesi. Addirittura, un evento assolutamente disastroso come la pandemia da Covid-19 nel 2020 comportò vendite appena per un paio di mesi, prima che il mercato riprendesse il suo corso al rialzo. In verità, quella catastrofe fu una parentesi - con pesanti conseguenze sull'economia - in un trend rialzista che durava dal post Grande Crisi del 2008.
Da quando vi fu il fallimento di Lehman Brothers a seguito della tempesta dei mutui subprime, la Federal Reserve mise in atto un gigantesco piano di stimoli monetari che aiutò l'economia americana a riprendersi e le quotazioni a Wall Street a risollevarsi. Misure espansive furono messe in campo anche a marzo 2020, quando il Coronavirus scioccò il mondo paralizzando le attività economiche.
È da notare che non ci fu un mercato ribassista dopo il Lunedì nero del 19 ottobre 1987. All'epoca il Dow Jones registrò la più grande disfatta giornaliera della storia, con una perdita del 22%. Quello però fu un episodio giunto al termine di un lungo percorso in cui le quotazioni a Wall Street erano state gonfiate e dove i sistemi automatici di trading inasprirono il sell-off.
I mercati rialzisti hanno sempre dominato la scena, con una durata di quasi quattro volte quella dei mercati ribassisti (47 mesi vs 13 mesi). Particolarmente lungo (127 mesi) è stato il trend ascendente iniziato a luglio 2009 e terminato a marzo 2020 con il Coronavirus e quello iniziato ad aprile del 1991 e terminato lo stesso mese del 2001 a seguito dello scoppio della bolla dot-com. L'ultimo ciclo rialzista post-Covid ha avuto una durata di 30 mesi ed è giunto al capolinea con l'insorgere dell'inflazione più alta degli ultimi quattro decenni.