Il 2022 fino ad oggi ha prodotto molti spunti di riflessione per gli investitori, presentando alcune novità inaspettate. Ad esempio si è creata una stretta
correlazione tra azioni e Bitcoin, sebbene per logica la cosa dovrebbe essere quasi scontata visto che stiamo parlando di due attività di rischio.
Un'altra situazione nuova, stavolta del tutto paradossale, riguarda il
venir meno della relazione inversa tra azioni e VIX CBOE. Quest'ultimo esprime la volatilità implicita delle opzioni dell'S&P 500 e rappresenta l'indice della paura, poichè tende a crescere di pari passo con le tensioni sui mercati. La storia insegna che
quando l'S&P 500 scende a nuovi minimi pluriennali, come è capitato questa settimana
, il VIX si impenna verso nuovi massimi. Questa volta però, la situazione è differente: l'indicatore staziona intorno a 32 punti, mentre durante la crisi finanziaria del 2008 e la tempesta del Covid-19 del 2020 si aggirava tra 85 e 90.
Il VIX ha raggiunto "l'incrocio della morte", cosa significa?
Il dato statistico sul VIX è di difficile interpretazione, perché sembrerebbe che a un movimento dei prezzi ribassista non corrisponda una volatilità alta. Secondo Tyler Richey, co-editore del Sevens Report Research e stratega del mercato azionario che segue da vicino il VIX, l'attuale contesto potrebbe essere stato generato dal fatto che i grandi investitori (come fondi comuni di investimento e fondi pensione) questa volta hanno liquidato le posizioni al posto di utilizzare strategie di copertura basate su opzioni.
Questo fa comunque sorgere alcuni dubbi interpretativi su un segnale che potrebbe rivelarsi micidiale per i mercati azionari. Dal punto di vista grafico, il VIX sta per attraversare "l'incrocio della morte", ovvero una situazione in cui la media mobile a 50 giorni taglia verso l'alto quella a 200. Normalmente il "death cross" si configura quando il taglio della media veloce su quella lenta avviene dall'alto verso il basso, perché delinea in quel caso una situazione ribassista, ma, essendo il VIX un valore a connotazione negativa, vale l'opposto.
Storicamente, una situazione di questo tipo ha rappresentato il preludio di grandi ribassi delle azioni e alcuni precedenti sono inquietanti. Uno di questi è il 2008: poco prima della catastrofe, il VIX raggiunse proprio l'incrocio della morte. Secondo Katie Stockton, market strategist di Fairlead Strategies, gli investitori non dovrebbero sottovalutare gli ultimi segnali tecnici provenienti dal VIX.
Tuttavia, l'esperta ha affermato di non seguire l'indicatore in quanto "oscillante e non di tendenza". Ad ogni modo, a suo avviso, se il VIX dovesse superare quota 35, le vendite di azioni non si fermerebbero fino a quando l'indice non raggiungerà quota 50.