Lo shock causato dall'avvento della start-up cinese di intelligenza artificiale
DeepSeek a inizio settimana ha spazzato via quasi 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione sul Nasdaq-100. Da sola, Nvidia lunedì ha bruciato ben 589 miliardi di dollari, conseguendo un record assoluto: mai nessuno aveva perso così tanto in una sola giornata in tutta la storia della Borsa statunitense.
Il panico è stato scatenato dal timore che il boom dell'intelligenza artificiale che ha guidato il rally di Wall Street per oltre due anni possa essere messo in discussione con il modello AI (Artificial Intelligence) low-cost di DeepSeek. In pratica, se la società cinese è in grado di ottenere le stesse performance di OpenAI e Meta Platforms investendo una quantità di capitale molto più bassa, a cosa serve spendere così tanto per l'intelligenza artificiale come fanno le Big Tech americane?
Questo è importante non solo per le aziende tipo Microsoft, Alphabet e Amazon che costruiscono data center per contenere il flusso enorme di dati generati dalla nuova tecnologia. Lo è anche per i progettisti di chip AI come Nvidia che basano il loro successo proprio su una domanda famelica di processori ad alta potenza. In altri termini, il modello di DeepSeek richiede molti meno chip, giocoforza la domanda di semiconduttori potrebbe crollare danneggiando pesantemente i produttori.
Wall Street: per Goldman Sachs non c'è alcuna bolla
La domanda a questo punto è se siamo davvero di fronte a una bolla che sta per esplodere (o che ha cominciato a sgonfiarsi), oppure se si tratta di un fenomeno passeggero. Secondo gli strategist di Goldman Sachs non c'è da preoccuparsi, perché sono altri i fattori che portano a una prosecuzione delle vendite.
"La maggior parte dei mercati ribassisti sono innescati da aspettative di calo dei profitti guidato dai timori di recessione, che ha bassa possibilità di verificarsi nei prossimi 12 mesi", hanno scritto gli esperti della banca d'investimento americana in una nota. Allo stato attuale, a meno che non ci siano grandi sorprese economiche negative, "la debolezza delle azioni sarà limitata", hanno detto. A sostenere gli asset di rischio sarà "una combinazione di condizioni macro storicamente favorevoli" come tassi di interesse in discesa e inflazione in moderazione, hanno aggiunto.
Dopo il violento sell-off di lunedì, alcuni hanno evocato la bolla delle dot-com scoppiata a inizio millennio, quando il tracollo delle azioni tecnologiche spinse il Nasdaq nell'arco di tre anni a una disfatta di circa l'80% del suo valore. Oggi però la situazione è molto diversa. "Il dominio del settore tecnologico nel mercato azionario statunitense non rappresenta una bolla basata su un'esuberanza irrazionale, ma è piuttosto un riflesso di fondamentali superiori", hanno scritto gli esperti.
I titoli tecnologici, guidati dalle società a mega capitalizzazione, sono stati la forza trainante dell'attuale mercato rialzista. Il settore tech dell'S&P 500 ha guadagnato circa il 90% negli ultimi due anni, quasi raddoppiando le performance del benchmark di riferimento complessivo. Tuttavia, per Goldman Sachs, se "la crescita superiore degli utili tecnologici è destinata a svanire" questo però "crea opportunità per una maggiore diversificazione".