Il mese di novembre è stato archiviato a
Wall Street nel segno dei rialzi. L'indice
S&P 500 ha guadagnato il 5,73% superando quota 6.000 punti e macinando record su record. L'impulso alle azioni americane è stato dato dall'esito per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti del 5 novembre, che hanno sancito la vittoria del candidato repubblicano
Donald Trump.
Il magnate newyorchese era preferito dai mercati rispetto alla sua antagonista democratica, Kamala Harris. Il motivo fondamentale è che il suo programma di riduzione delle tasse alle società dal 21% al 15% favorirebbe gli utili delle aziende impattando positivamente sulle quotazioni in Borsa. Anche la deregulation prevista da Trump, con riferimento soprattutto alle Big Tech - protagoniste del rally a Wall Street finora -, è stata vista in maniera positiva dagli investitori.
Tutto ciò ha messo in secondo piano anche le tensioni geopolitiche che potrebbero nascere dall'applicazione di maggiori dazi commerciali sulle importazioni USA da altre regioni come la Cina e l'Europa. Anche una Federal Reserve meno aggressiva rispetto a qualche mese fa non è riuscita a distogliere gli investitori dall'acquistare le azioni in Borsa a novembre.
L'ottimismo degli analisti è cresciuto sull'onda dell'entusiasmo generale: Goldman Sachs e Morgan Stanley vedono un S&P 500 a 6.500 punti nel 2025, mentre Deutsche Bank si spinge addirittura a una stima di 7.000 punti.
Wall Street: ecco cosa succederà a dicembre
Appena iniziato, il mese di dicembre solitamente è positivo per i listini borsistici statunitensi, anche e soprattutto perché coincide con il periodo natalizio in cui le persone consumano di più ingrassando le casse delle aziende. Quest'anno sarà una conferma o un'eccezione?
A giudizio di Nigel Green, Amministratore delegato di deVere Group, una delle principali società indipendenti di consulenza finanziaria e gestione patrimoniale in tutto il mondo, dicembre potrebbe essere un mese promettente. L'esperto mette in luce come quest'anno Wall Street abbia raggiunto 54 nuovi massimi storici e dicembre abbia tutte le carte in regola per consacrare un 2024 eccezionale.
Secondo le sue previsioni basate sul modello storico di forte attività degli investitori e rendimenti positivi nell'ultimo mese dell'anno, c'è una probabilità dell'80% che questo dicembre si chiuda ancora una volta con un segno verde. Il principale catalizzatore, spiega Green, è l'agenda dell'amministrazione Trump, con i tagli fiscali e l'allentamento normativo ricette vincenti per un'espansione dell'economia americana.
Secondo le indicazioni che arrivano dalla piattaforma
Forecaster.biz, negli ultimi 5 e 10 anni,
lo S&P 500 ha evidenziato un rialzo, rispettivamente, nell’80 e nel 70% dei casi (in entrambi gli archi temporali la correlazione è superiore al 75%). Il ritorno medio è stato del 3,6% nel caso dei 5 anni mentre negli ultimi 10 anni il guadagno è stato del 2,7%.
In sostanza, il quadro politico complessivo finirà per "sostenere la crescita nel lungo temine", con una redditività migliorata e una maggiore tendenza all'innovazione, nonostante "alcune preoccupazioni per le politiche commerciali protezionistiche", ha affermato. In questo contesto, "gli investitori sono incoraggiati a rivalutare le proprie strategie e a concentrarsi sui settori che potrebbero beneficiare di un ambiente più favorevole alle imprese", ha aggiunto.