Wall Street ha ritrovato la fiducia degli investitori in queste prime settimane del 2023, con l'indice S&P 500 in rialzo di circa 3 punti e mezzo percentuali e il
NASDAQ che viaggia nei paraggi del 7%.
La spinta all'ottimismo è derivata dal raffreddamento dell'inflazione. Su questo ci sono pochi dubbi, perché i trader hanno ripreso a comprare allorché dai dati macroeconomici sono emersi chiari segnali di prezzi al consumo in discesa.
Ciò è importante, perché solo se il costo della vita cala fino agli obiettivi della
Federal Reserve è possibile immaginare una svolta nella politica monetaria. Tuttavia, il mercato sconta tutto e quindi solo l'idea che la Banca Centrale statunitense potesse rallentare il ritmo aggressivo del rialzo dei tassi d'interesse, tenuto per tutto il 2022, ha fatto
riaffiorare nuove prospettive nelle azioni statunitensi in chiave positiva.
In verità, gli investitori dovranno barcamenarsi tra una serie di incertezze che abbracciano la possibilità di una recessione e di utili aziendali in calo. La stagione delle trimestrali si è da poco aperta e i dati saranno scrupolosamente vivisezionati per vedere quanto forte è stato l'impatto della politica monetaria restrittiva della Fed sull'economia reale.
Wall Street: occhio agli utili aziendali
A mettere un freno all'entusiasmo di Wall Street ci prova Michael Wilson, strategist di Morgan Stanley e uno dei principali ribassisti in circolazione. Secondo l'esperto, il miglioramento del sentiment nei confronti delle azioni USA stride con un contesto in cui i dati economici sono più deboli e gli utili aziendali in decrescita. A suo avviso, l'effetto benefico di una Fed meno aggressiva, una riapertura della Cina dopo i blocchi Covid e un dollaro più debole è già tutto incorporato nei prezzi delle azioni. Ciò che invece ancora non è stato scontato è "l'attuale debolezza dei dati anticipatori e l'eventuale debolezza dei dati concreti", ha sottolineato lo stratega, che ritiene ciò possa avvenire in questo trimestre.
Wilson non è il solo a essere preoccupato sulle quotazioni alla Borsa americana. Anche Mislav Matejka, strategist di JPMorgan Chase & Co., ritiene che il calo della crescita degli utili potrebbe danneggiare le azioni statunitensi. Secondo il suo parere, il contesto di mercato sarà particolarmente difficile quest'anno, con le società che avranno meno potere di determinazione dei prezzi, mentre i margini sono vicini ai massimi storici sia negli Stati Uniti che in Europa. "Anche se le aziende non deludono per il quarto trimestre 2022, non crediamo che gli aggiornamenti dell'EPS arriveranno nella prima metà di quest'anno", ha scritto Matejka in una nota.