Big Tech USA: 4 aspetti da considerare prima di comprare azioni | Investire.biz

Big Tech USA: 4 aspetti da considerare prima di comprare azioni

03 ago 2021 - 07:00

03 ago 2021 - 08:42

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Le quotazioni delle Big Tech di Wall Street hanno raggiunto livelli molto alti e gli investitori si chiedono se investire ora nelle azioni. Ecco 4 aspetti da valutare

Le Big Tech di Wall Street la scorsa settimana hanno rilasciato trimestrali da sogno, però le azioni in Borsa non hanno seguito la stessa scia positiva. Solo Google ha chiuso l'ultima ottava in crescita dell'1,3%, mentre tutte le altre hanno perso terreno. Amazon è quella che ha avuto la peggio, con un calo azionario del 7,6%.

Ci sta che gli investitori prendano un pò di profitto dopo una corsa forsennata dei titoli dei grandi colossi tecnologici in questo anno e mezzo pandemico. La preoccupazione di alcuni operatori però è che le cause delle vendite di questi giorni possono essere altre, in considerazione anche dell'alto costo delle azioni.

 

FAAMG: bisogna investire sulle azioni adesso?

Investire sui FAAMG rientra nella gran parte delle scelte dei risparmiatori grandi e piccoli, il punto è se questo sia il momento più opportuno per entrare a mercato. Le considerazioni da fare sono diverse, vediamone 4 in particolare, 2 negative e 2 positive:

 

Tramontato l'effetto pandemia

Con il dilagare della variante Delta, il Covid-19 è ancora presente e continua a fare danno, ma ciò che ha portato grandi vantaggi alle Big Tech durante il periodo pandemico potrebbe non esserci più. Con i lockdown e le quarantene i consumatori hanno privilegiato gli acquisti online, i lavoratori sono stati confinati in smart working e le attività di intrattenimento online sono aumentate per coprire le ore morte della giornata stando chiusi in casa. Questo ha fatto il gioco degli e-commerce come Amazon, dei venditori di iPad, MAC, iPhone e altri dispositivi elettronici come Apple, dei social come Facebook e delle aziende informatiche come Microsoft e Google.Tutte queste aziende hanno visto incrementare il fatturato in maniera impressionante in questo lasso di tempo.

Oggi il quadro è cambiato. È poco probabile che si torni a quelle chiusure, con gran parte della popolazione dei Paesi più sviluppati che è vaccinata. Soprattutto le persone più giovani escono di più e preferiscono comprare nei negozi fisici piuttosto che online, almeno in parte. Lo dimostra il calo di oltre il 30% delle vendite di Amazon tra il pubblico adolescente a partire dalla metà del mese di maggio.

Allo stesso modo, le persone tornano in ufficio e la didattica a distanza nelle scuole potrebbe essere solo un ricordo. Di conseguenza sono meno gli acquisti di PC per collegarsi con le aziende o con gli insegnanti. Il segnale arriva da Apple, che ha visto aumentare del 16% le vendite di MAC e del 12% quelle di iPad nell'ultimo trimestre, ma queste cifre sono nulla rispetto alla crescita rispettivamente del 70% e del 79% del trimestre precedente. 

 

Carenza chip è rischio presente

L'aspetto che ha maggiormente turbato gli investitori nell'ultima trimestrale di Apple è stato il monito lanciato dall'azienda circa la possibilità che la scarsità di chip possa continuare nei prossimi trimestri, condizionando la produzione aziendale. Settembre sarà un mese di importanza cruciale per Cupertino, in quanto ci sarà il lancio dell'iPhone 13. Il rischio è che l'offerta possa non essere in grado di soddisfare la domanda, che si preannuncia essere cospicua.

Negli ultimi giorni qualche segnale di miglioramento sul fronte dei semiconduttori c'è, come dimostrano le vendite da record dei produttori di auto elettriche XPeng e Li Auto del mese di luglio. Questa tuttavia è un'incognita che solo nei prossimi mesi sarà di più facile lettura, nella speranza che vi siano effettivamente dei progressi rispetto alla situazione attuale.

 

Boom pubblicità online

Questa forse è la nota più lieta per gli investitori. Le Big Tech hanno visto aumentare in maniera considerevole l'attività pubblicitaria nell'ultimo trimestre. Google ad esempio ha ottenuto introiti per la pubblicità in crescita del 68%, con un +84% per la parte relativa a YouTube. Facebook ha incrementato il suo business pubblicitario del 56%, Amazon dell'87%, mentre Microsoft del 53% negli annunci di ricerca e del 97% su Linkedin. Apple non ha un asset pubblicitario, ma i suoi settori dei servizi sono cresciuti del 33% grazie agli investimenti nella pubblicità.

Tutto quanto è favorito dalla ripresa economica che ha spinto le persone a muoversi di più, a viaggiare, a fare shopping e ad andare al ristorante. Le aziende commerciali ovviamente hanno riaperto il canale della pubblicità per attirare nuovi clienti e in questo la sezione pubblicità delle Big Tech ne ha tratto giovamento.

 

Trasformazione digitale corre

La digitalizzazione sta vivendo un periodo di profonda trasformazione e questo è molto importante perché in alcuni casi riesce a compensare le défaillance del core business di un'azienda. Questo è successo ad Amazon, che nell'ultimo trimestre ha avuto un rallentamento nell'e-commerce, oscurato dalle performance sensazionali dell'unità cloud Amazon Web Services, cresciuta del 37%. Numeri eccezionali riguardano anche le stesse unità di Microsoft, dove gli introiti di Microsoft Azure sono aumentati del 51%, e di Google, la cui sezione Google Cloud è cresciuta del 54%.

 

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